CAPITOLO 5

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Dopo la scuola tornai a casa subito, mangiai e finii il progetto di arte. Feci tutto molto velocemente perché decisi di frugare tra le cose di Sophie nella sua camera.
Carcai ogni tipo di informazione utile e trovai un indirizzo e un numero di telefono.

"Theobalds Road 48B
07-406-141
Damian"

Chiamai subito Megan e la convinsi a prendere parte alla mia missione.

Il giorno dopo decidemmo di incontrarci a casa mia e di andarci insieme. Fingemmo di essere delle ragazze scout che vendevano biscotti. Bussammo alla porta ma non c'era nessuno, cercai di forzare la serratura.

<<Andiamo Sam, lascia perdere, andiamo via prima che ci veda qualcuno.>>
Megan sembrava preoccupata, e probabilmente lo era dato che stavo per violare una proprietà privata.
Riuscii ad aprire la porta con delle forcine, mi sentivo una criminale per così poco.
<<Stai tranquilla Meg, nessuno si accorgerà di niente. >>
Entrammo dentro e la casa  era completamente vuota. Non c'era nemmeno un mobile, era solo un enorme spazio vuoto.
Tutta quella fatica per niente.
Decisi di passare al piano B e chiamai con un telefono usa e getta a quel numero.
'Il numero da lei chiamato risulta disabilitato.'
Un altro buco nell'acqua. Questo ragazzo era un fantasma, non sapevo nemmeno il suo cognome. Non avevo la più pallida idea di come rintracciarlo.

<<Dai Samatha, basta così. Ci abbiamo provato. Torniamo a casa, non c'è più niente da fare. >>
<<No dai, possiamo chiedere ai vicini se sanno qualcosa, non può essere sparito nel nulla.>>

Andammo nella casa affianco e ci aprì una donna anziana.

<<Ditemi ragazze, come posso aiutarvi? >>
<<Consoce per caso un certo Damian? Mi hanno detto che abitava nella casa qui accanto, ma è vuota. >>
<<Aaah, quel ragazzo. Se ne è andato settimane fa. Cosa volete da lui? Due ragazze come voi dovrebbero stargli alla larga. >>
<<Perché? >>
<<Perché porta solo guai. Dicono che sia un delinquente, un ladro e chi più ne ha più ne metta. >>
<<Sa per caso il suo cognome? O un indorizzo, qualsiasi cosa per rintracciarlo. >>
<<Mmh provate al 61A in Kemble Street.>>
<<Grazie mille per l'avvertimento e per le i formazioni signora. Ci scusi per il disturbo. >>
Ci allontanammo da lì e tornammo a casa.
<<Vedi Megan? Ho ragione io. >>
<<Ma dai Sam, sono solo delle voci. Può pure non essere così . >>
<<Dai Meg, non sei stupida. Perché non mi credi? >>
<<Perché ho paura. Se tutta questa storia si dovesse confermare vera, non so fino a che punto potrai spingerti. Oggi hai manomesso una porta, domani chissà cosa farai. E poi, se questo Damian è davvero quello che dicono, cosa potrebbe farti? Non voglio perderti. >>
<<Meg, capisco che sei preoccupata per me. Ma ho bisogno di risposte e ho bisogno di fargliela pagare. >>
<<So che Sophie era la persona più importante per te, soprattutto dopo che vostro padre se ne è andato. Ma questa non è la soluzione. Vendicandoti non la riporterai in vita. >>
<<Non la riporterò in vita, ma avrò condannato chi l'ha uccisa. Quello stronzo non può continuare a essere a piede libero. Deve pagare per i suoi crimini. >>
<<Stai attenta Sam. Cerca di non farti del male. Hai perso tua sorella, io non voglio perdere la mia.>>
Iniziai a piangere, ero troppo fragile, e probabilmente stavo per impazzire. Tutte quelle emozioni negative non mi facevano bene e Megan mi abbracciò.
<<Dai Sam, lo sai che sei come una sorella per me. Qualsiasi cosa tu deciderai di fare la farò con te. Promessi. >>
La ringraziai e mi feci consolare dal suo abbraccio fino a quando non smisi di piangere.
Chiesi a mia madre se poteva restare a dormire da noi, e lei lo chiese alla sua.
Avevo bisogno di stare in compagnia quella sera, per non pensare troppo.
Le parlai di Joel, di quanto fosse intelligente e sexy.
Poi prendemmo sonno, senza pensare a Sophie, a Damian, senza pensare a niente.


L'eleganza delle stelle [IN PAUSA PER REVISIONE] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora