Ormai sono passati 5 anni da quel maledetto giorno, ma il dolore non passa e ogni notte mi tormenta. Dopo la morte della mia famiglia mi hanno portato in un orfanatrofio - aspetterai qui finché non decideremo dove smistarti - queste furono le parole di quella fredda assistente sociale che mi guardava come fossi uno stupido pacco da spedire. Ero terrorizza, pensavo che sarei rimasta lì per sempre, ma il giorno dopo tutto cambiò .
5 anni prima
Alle 5:30 l'assistente sociale mi sveglia con la sua fastidiosissima voce acuta - Evans sei una marmocchia fortunata, sei già stata smistata in una casa famiglia qui a Roma - ancora più terrorizzata di prima raccolgo le mie cose e salgo nella macchina dell'assistente sociale.Isac pov.
Non ci posso credere non vogliono darmi in affidamento la piccola Isabel. Sono così arrabbiato che inizio a tirare pugni contro il muro - Isac fermati ti romperai una mano così - Esme mi mette una mano sulla spalla per calmarmi - Esme non possiamo lasciarla lì da sola, avrà paura, si sentirà abbandonata... Josh non ce lo perdonerebbe mai e io non perdonerei mai me stesso - appena faccio il nome di Josh gli occhi di Esme si riempiono di lacrime - hai ragione amore, ma tirare pugni contro il muro non la farà tornare - ha ragione devo calmarmi e pensare a qualcosa. Mentre cerco di mettermi in contatto con il giudice per i minori Mickey fa copolino nel mio studio - Isac scusa se ti disturbo, Bash e Denny sono scappati di casa e sono venuti qui, rivogliono Bel - appena pronuncia il suo nome da i suoi occhi gonfi per il pianto iniziano a sgorgare nuove lacrime - i genitori sono disperati perché non sanno come fare e i bimbi non smettono di piangere - ormai senza fiato Mickey mi guarda in cerca di una soluzione - tranquillo Mickey ci penso io -. Lascio un messaggio alla segretaria del giudice per parlare dell'adozione di Isabel Evans e poi mi dirigo nella sala comune dove trovo tutti i ragazzi intorno a Bash e Denny che piangono e i loro genitori che li pregano di tornare a casa. - Sapete cosa farebbe ridere tanto Bel? - nella sala cala il silenzio e tutti si girono a guardarmi - vedere voi due piangere come poppanti - Bash si asciuga le lacrime e mi viene incontro con aria arrabbiata - le avevi promesso che non l'avresti lasciata sola, tutti glie lo avete promesso e ora l'avete abbandonata - leggevo il dolore nei suoi occhi e in quelli degli altri perché sapevano che Bash aveva ragione. - Veramente io in questo momento stavo andando dal giudice per adottarla e riportarla qui, ma se vuoi non ci vado e continuiamo a parlare - a quelle parole i suoi grandi occhioni blu ritornano a brillare così come quelli di tutti - però ci veniamo tutti - rispondono i gemelli Cooper all'unisono. Appena arriviamo i ragazzi rimangono fuori e io ed Esme entriamo. - Signor Isac king, signorina Bolton è un piacere rivedervi - il giudice LEE ci accoglie invitandoci ad entrare - anche per noi giudice, siamo qui per la signorina Isabel Evans, vorremmo prenderla in affidamento e come lei già sa già da 8 anni gestiamo una casa famiglia con ben 6 ragazzi di cui ci prendiamo cura come lei ha già verificato - il giudice cerca tra i documenti e tira fuori il fascicolo di Isabel - signor King sono ben informato della sua competenza come tutore ma dovremmo prima parlare con la signora Evans fargli vedere la struttura e vedere se riuscirà ad ambientarsi - a quelle parole non riesco a trattenere un sorriso - non serve giudice Lee, Isabel è cresciuta con noi, io, la signorina Bolton e il resto dei ragazzi della casa la consideriamo come una sorella e d'altronde eravamo molto legati a suo fratello Josh - pronunciare il suo nome mi brucia dentro - allora non ce nessun problema signor King, chiamerò subito l'assistente sociale e farò portare la signorina Evans nella sua casa famiglia e si occuperà lei dei documenti per l'affidamento - a quelle parole mi sembra di non crederci, la nostra piccola Bel tornerà con noi, Josh sarebbe fiero di me.Isabel pov.
Durante il tragitto non riesco a non tremare ma ad un certo punto ci fermiamo davanti ad una casa che conoscevo bene. Era la casa famiglia di Isac e Esme, dal finestrino vedo i ragazzi aprire la porta e Bash e Denny farsi strada per corrermi incontro e negli occhi di Bash capi, capi che dal quel momento non avrei più dovuto avere paura