Quella si rivelò non essere la perfetta giornata che Cindy aveva sperato, infatti andò di male in peggio: se era riuscita a scampare una strigliata dalla signora Lee, era perché doveva subirne una dal signor Lane, insegnate di filosofia con una certa passione e un certo amore per il the, e guarda caso, Cindy lo aveva sbadatamente rovesciato sui suoi pantaloni color caramello.
Li era partito un urlo prima di dolore e poi di rabbia per poi aver mandato Cindy diretta in presidenza.«Cosa le è capitato questa volta, signorina Weld?» le chiese la preside abbassandosi gli occhiali rotondi sul naso dopo aver dato una breve lettura al foglietto del professore «Le giuro che è stato involontario.» iniziò Cindy, e solitamente con quella frase la preside, una donna altezzosa e che sapeva essere severa, la assolveva dalla colpa che le era stata addossata dall'insegnate che quel giorno se l'era presa con lei.
La preside ormai la conosceva bene per via di tutte le volte che era stata mandata nel suo ufficio, e in fondo le dispiaceva rimandarla a casa o sospenderla e così le diceva di farsi un giro in centro e poi andare a casa.
Ma per sua sfortuna, non era quello che successe quella volta.«Signorina Weld, io le credo, veramente, ma lei deve capire che non possiamo andare avanti così: non c'è un solo insegnate che non l'abbia mai mandata qui, che sia per un fatto personale o per uno spregevole errore, ma lei ormai ha accumulato molti commenti negativi, e questo non va bene. Credo che lei lo sappia, e spero che voglia rimediare.» disse guardandola con quegli occhi color nocciola che erano capaci di far gelare il sangue nelle vene «Si.» rispose seria, a corto di parole per una volta «Quindi io adesso la manderò via come tutte le altre volte, ma se dovesse succedere un'altra volta convocherò i suoi genitori e consiglierò loro un istituto migliore.» e detto questo la congedò lasciandola uscire un po' rabbuiata.
«Cindy, giusto?» disse una voce un po' distante da lei, non si girò per vedere chi fosse, non le importava più di tanto e continuò per la sua strada ignorando i passi che rimbombavano dietro di lei per tutto il corridoio, segno che qualcuno lo stava seguendo «Cindy? Perché non ti fermi? Se c'è qualcosa che non va possiamo parlarne.» disse ancora la voce del suo seguitore, ma lei non si fermò finché non le mise una mano sulla spalla costringendola a fermarsi, lei alzò la testa con i capelli neri sfuggiti alla coda che le ricaddero sugli occhi, il signor Armstrong glieli spostò e poi le chiese quale fosse il problema «Niente di che, sto benissimo.» rispose lei rigirandosi e proseguendo verso le scale «Non stai benissimo, si vede lontano un miglio. Quindi adesso tu verrai con me e ti mostrerò un posto che serve a tirare su il morale.» e detto ciò le fece strada giù per le scale e fuori dalla scuola passando per l'entrata principale.
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Bad Religion || Billie Joe Armstrong
FanfictionCindy ha diciassette anni, e questo vuol dire che sono ancora i suoi genitori a scegliere cosa può fare e cosa non può fare. Per fare un esempio: lei vorrebbe smettere di seguire le lezioni di religione per via di quell'insopportabile vecchio e perc...