Ricordo come fosse ieri il mio primo giorno d'asilo, naturalmente mia madre aveva avvisato le maestre della mia problematica e loro mi tenevano sotto controllo continuamente! conobbi li quello che poi sarebbe diventato il mio migliore amico, Gabriele, il primo giorno venne da me è mi invitó a giocare insieme in giardino, non osavo dirgli che non vedevo così stetti ferma sulla sediolina risultando antipatica e maleducata. "perché non vuoi giocare con me?" Mi domandó Gabriele offeso dal mio atteggiamento ostile. Dopo molto tempo trovai il coraggio di parlargli della mia cecità. Il giorno seguente avevo paura di tornare all'asilo, ero convinta che Gabriele non mi volesse più dal momento che giocare con una bambina che non vede non è proprio divertente. Invece, entrai e sentii subito la voce di Gabriele "Ciao Francesca, sono Gabriele", che bello Gabriele ancora mi parlava! "vieni fuori con me? c'è una bella giornata oggi!" mi chiese, accettai e uscii in giardino con lui. Seduti su una panchina parlavamo dei giochi che ci piacevano, della nostra famiglia, dell'asilo e dell'amicizia..."Guarda Franci, guarda il sole" mi disse tutto contento, aveva dimenticato il fatto che io non potessi vedere neanche il sole..."dov'è il sole Gabri?" Gli domandai con un filo di voce, "ecco adesso ti metto dalla sua parte" mi disse spostando il mio viso "adesso cel'hai davanti Fra!", lui aveva capito benissimo che io non avrei potuto vederlo ma si sentiva il dovere di farmi sentire uguale a lui. Così cominció la nostra grande amicizia.
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Può essere bello anche il nero.
Ficção GeralLa storia di una ragazza cieca che impara a trovare del bello anche nel buio della sua vita. "Invidio ai ciechi la capacità di saper guardare sempre un po' più in là". Scopre che anche nel buoi possono risplendere le emozioni di un'amicizia senza fr...