Capitolo 12

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Mi ritrovai dentro una casa, era accogliente ma io ero fradicia e spaventata. 

"Scusami se ti ho trascinata così, ma avevo davvero paura".

"Chi sei? Cosa ti è successo? " chiesi.

"Io mi chiamo Siria, piacere. Sai oggi stavo piangendo per l'ennesima litigata con il mio ragazzo. Ma questa volta era più seria. Mi stava minacciando di farmi del malw così sono scappata.

Quando l'ho visto arrivare in quel parco avevo davvero paura che mi succedesse qualcosa, quindi ho deciso di scappare."

"È perché hai preso me?"

"Perché non volevo che mi vedesse, e poi so che tu sei sua amica".

"Io? Amica?"

"Sì, tu. Conosci Jacopo no?"

Non riuscivo a crederci.  Jacopo che aveva minacciato una ragazza...

Eppure in ospedale mi sembrava così dolce e tenero, mai capace di fare cose del genere...

"Sì che lo conosco, ma Jacopo non farebbe male a nessuno"

"Ti sbagli... Mi sta minacciando da un bel po di tempo,  ma sono sempre riuscita a proteggermi. Oggi sapevo che non c'è l'avrei fatta e sono scappata".

"Oh.. non ci posso credere..."

Ci eravamo sedute sul suo divano, e sentivo le gocce dei capelli che cadevano su di esso.

"Tranquilla,  ho deciso di lasciarlo".

Io non sapevo cose dire, vidi l'orologio e con una scusa decisi che era tardi quindi la salutai e me ne andai.

Fuori aveva smesso di piovere, non volevo tornare a casa, mi serviva del tempo per pensare.

Andai al parco e mi sedetti.

Ero sola, tutto il parco era deserto.

Troppe cose in poco tempo.  Prima jordan, poi mio padre e ora pure Jacopo con Siria. Non è possibile, non capivo più nulla.

Poco dopo mi accorsi che tanto sola non ero.

E merda, ti ho incontrato.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora