patty and brick

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sono presenti degli spoiler!

brick armstrong era la mia cotta, dall'inizio del liceo. e guarda un po' com'è piccolo il mondo, mi sono invaghita per un po' di tempo di suo padre, il che è disgustoso e imbarazzante.

però questa relazione, quasi di padre e figlia, tra me e bob armstrong, ha portato me e brick ad avvicinarsi. ed era scontato, visto che sono quasi sempre a casa armstrong.

dopo quello strano bacio, qualcosa dentro di me era completamente cambiato. e la cazzata più grande, è stata di invaghirmi di christian. lasciando brick, solo. mollato e piantato in asso così, non me lo perdonerò mai, anche perché effettivamente ci ho perso io.

dopo il caos con christian, brick è stato neutro. fin troppo. lasciandomi dormire nel suo letto, e non lasciandomi sola a mia richiesta.

ma sembra ancora bastonato dal mio rifiuto. e credo di poter impazzire. perché non mi piace affatto, che lui si sia così allontanato, anche se non ha colpe.

sono venuta a casa di bob, con la scusa di volerlo incontrare per il concorso. ma in realtà ho solo voglia di vedere brick.
e resto scioccata quando è lui ad aprirmi la porta.

merda, dì qualcosa patty.

«ehm, ciao brick sono venuta perchè...» ma lui mi fermò annuendo.

«cerchi mio padre? è a casa del suo nuovo compagno» disse lui quasi disinteressato all'argomento.

e potevo immaginarlo, non l'aveva presa bene. ed io non ho fatto altro che peggiorare la situazione, come sempre.

«mi dispiace, non ero a conoscenza che avesse già scelto... insomma» dissi e poi mi bloccai, non volevo risultare patetica ai suoi occhi.

«tranquilla, vuoi un bicchiere d'acqua patty?» disse lui per poi sorridermi, e chiudere la porta.

che stupida, non avevo chiuso la porta, eppure sono qua già da qualche minuto.

«no grazie, io in realtà...» e mi bloccò di nuovo.

«certo scusami, buona fortuna con il concorso» disse lui freddo, ma con quel sorriso sempre appiccicato alla faccia.

«no avevo voglia di parlare con te, in realtà non stavo cercando tuo padre... cazzo sta zitta» ma ormai mi aveva sentito.

ha abbassato la testa sorridendo, e poi l'ha rialzata per guardarmi.

sfiorò la mia mano, prima di afferarla con leggerezza e portarmi in salotto, anche se avrei preferito mi portasse sul suo letto.

oh andiamo patty, sii casta.
niente volgarità.

lui si sedette, ed io rimasi a fissarlo in silenzio, finché non ruppe il silenzio.

«cosa devi dirmi patty?» disse incollando la testa verso di me, dritto. senza smettere di guardarmi.

«mi dispiace, avrei dovuto ascoltarti per la faccenda di christian» iniziai a parlare a vanvera, ma lui mi ascoltava.

ed era già pronto a ribattere.

«ho detto che è okay» disse lui sussurando.

«io, io non sono okay» sputai per poi girarmi. mi stava imbarazzando il suo sguardo.

«intendo, non sono okay, da quando ti ho mollato. non sono okay, mi mancano i tuoi baci, mi manca tirarti i capelli, mi manca essere sopra il tuo corpo, oh cristo...» dissi per poi fermarmi.

«scusami io, me ne vado» dissi per poi girarmi, e dare un'occhiata alla sua reazione.

aveva la testa abbassata.

«non andare okay?» disse per poi alzarsi, ed avvicinarsi velocemente a me.

ed anch'io mi avvicinai. iniziai a singhiozzare, non so cosa mi prendeva. e sentivo le lacrime scendermi sul viso. e il suo polpastrello asciugarmele.

si avvicinò con la testa, per poi toccare le mie labbra con le sue. e poi un lungo bacio, passionale ma allo stesso tempo casto. cercai di assaporare le sue labbra, lui prese in mano la situazione sbattendomi con delicatezza sul muro, per poi baciarmi ancora con più passione. afferrai il suo ciuffo con le mani e lo strattonai un po, i suoi capelli erano così morbidi.
le sue labbra si spostarono sul mio collo, lasciandomi una scia di baci umidi.

e niente era più casto.

lo bloccai, per sbottonargli la camicia, ma anche lui mi bloccò.

«ti ho già detto, che voglio che sia importante e romantico» mi sussurò al mio orecchio con tanto di sensualità nella sua voce.

«è già importante, perché ci sei tu. e sti cazzi del romanticismo» dissi per poi provocargli una dolce risata.

e così per tutta la notte, ci siamo donati a vicenda, tutto l'amore che avevamo, come se fossimo dei pazzi. e non mi ero mai sentita così bene, così amata.

e poi un lungo bacio, per finire in bellezza.

«sai pensavo che bob armstrong, mi avesse fatto perdere la testa. e invece, è un altro armstrong ad avermela fottuta» e ci guardammo per poi sorridere.

ero nello stesso letto, con brick amrstrong, la mia crush dall'inizio del liceo. e non stavamo dormendo, tutt'altro. e penso che questa, sia l'unica cosa giusta nella mia vita.

e mi sentivo una vincente per una volta, mi sentivo una vincente accanto a brick. avevo vinto, perché avevo trovato l'amore.

non è vero mamma, che le bladell non vincono mai.

io ho vinto.

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