<<Aspetta.>>gli ordinò, prima che uscisse dalla stanza.Il ragazzo si voltò e con fare annoiato incrociò le braccia, in attesa che continuasse: <<Ti ho già chiesto scusa per averti fatto cadere i libri stamattina, cos'altro vuoi?>> Calvin non si mosse di una virgola<<In che senso scusa?>>Aveline non gli rispose subito, volendo vedere fino a dove si sarebbe spinto e incrociò le braccia a sua volta. <<Dimmelo tu.>>
Calvin le si avvicinò di qualche passo<<E' il tuo primo giorno qui: prima mi ti butti addosso come una trottola,poi ti scagli contro Bridgette Carter e per poco non ci fai a botte, infine mi fissi per tutta la pausa pranzo e chiedi a me cosa voglio?>>le ultime parole quasi gli squillarono in gola.Prima vera conversazione con questo tipo, e lui già faceva del sarcasmo:insopportabile.
<<Aspetta...cosa?>>ridacchiò <<Io fissavo te?>> si mise le mani fra i capelli, spingendoli di lato<<Sei patetico.Avresti dovuto vedere che sguardo avevi mentre non mi distoglievi gli occhi di dosso>>gli disse in tono di sfida.
<<Ah sì?E che sguardo avevo?>>con un balzo fulmineo Calvin appoggiò una mano sullo stipite della porta, bloccandole la strada come lei l'aveva bloccata a lui in modo molto più teatrale.Ora erano ancora più vicini, e nonostante lui non le sbarrava veramente l'uscita, lei non sapeva che fare. <<Più o meno lo sguardo che hai ora>> gli disse non smettendo di fissarlo e scansandolo lentamente.
<<Quindi ti ho spaventata?>> le chiese, piegando per un attimo la testa verso il basso e nascondendo un sorriso, come se gli avesse appena fatto un complimento.
<<Ti sembro qualcuno che ha paura? Non credo, ma a quanto pare qualcuno qui ha difficoltà a capire>>
<<Infatti, non hai ancora capito, che sto cercando di chiederti il numero di telefono>> un luccichio apparve su quegli occhi neri come il carbone.
<<Quindi, mi stai dicendo, di aver fatto tutto ciò, solo per avere il mio numero di telefono?>>Calvin annuì, e solo dopo una frazione di secondo, come levandosi una maschera, scoppiò a ridere.
<<In realtà no, non voglio il tuo numero, volevo solo vedere come reagivi>>ammise il ragazzo, ridendo. Aveline per la prima volta in tutta la giornata, non aveva più parole da aggiungere. <<Non era mia intenzione metterti a disagio a mensa>>aggiunse improvvisamente in tono serio uscendo dall'aula e lasciandola sola.
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La città bugiarda
FantasyAveline, nuova in città viene colpita dalla stranezza e dall'ambiguità dei sui abitanti, a partire da Calvin, il ragazzo bizzarro con cui si scontra il primo giorno di scuola e che sembra non volerla lasciar stare; Nick invece sembra il ragazzo per...