3. End

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'No... Non puó essere.'
Caleb scosse la testa. Era un sogno?
Più che altro un incubo...
Jude era lì.
Era cambiato d'aspetto.
Leggermente piú alto. Ora portava quegli occhiali strambi e quel mantello blu...
Ma che diamine?
Gli mancavano i suoi occhi rossi. E ora non poteva neanche vederli.
Il castano era confuso.
Non lo vedeva da due anni, era come se fosse immobilizzato.
Non una parola, un gesto.
Era bloccato lì su due piedi, con la bocca spalancata. Perfino Cammy e Archer lo guardavano preoccupati.
'Okay, okay. Jude é qui. A pochi passi da me. Devo svegliarmi cazzo. Ehm...'
Prese a guardarsi intorno. Il rasta non l'aveva ancora notato.
Vide un'uscita che dava sul retro, pensó di provare a sgattaiolare da lì.
'Sto veramente scappando?'
Sbuffó, non capiva il perché di quel suo comportamento.
Ormai non ci capiva piú un cazzo.
Che ci faceva Jude lì?
E chi erano quelli che sembravano essere suoi amici?
Certo, avrebbe potuto chiedere.
Ma per carità, Caleb Stonewall che chiedeva qualcosa? Nah.
Cercando di non dare nell'occhio, si diresse verso la porta.
Ma purtroppo...
"Caleb, dove pensi di andare?"
Seymour lo aveva appena beccato in flagrante.
Il punk imprecó sotto voce. Tutti lo stavano fissando.
'Merda.'
Ora anche lui lo guardava.
Ma al contrario della reazione che si aspettava Caleb (ovvero una cosa del tipo 'Mi sei mancato. Perdonami.') , Jude quasi ringhió.
"Che ci fai qui, Stonewall?!"
Non poteva vederlo, ma il castano sapeva che dietro quegli occhialini gli occhi del rasta stavano tremando.
Gli scappó un risolino sarcastico, e una smorfia.
Prese un pallone e glielo calció contro con tutta la rabbia che aveva in corpo.
'Stronzo, stronzo, stronzo!'
"Evidentemente é perché so giocare a calcio. Impressionante, eh? Mica te l'aspettavi dopo che-"
"Sta zitto!" aveva urlato il rasta.
Dopo molto, molto tempo Caleb ghignó contro il ragazzo in segno di sfida.
L'altro continuava a guardarlo male.
"Hey, Jude. Calmati." un ragazzo dai capelli azzurri e con una benda sull'occhio gli aveva poggiato una mano sulla spalla.
'É il suo ragazzo?! Oddio é davvero il suo ragazzo. Io sono più bello. Sono più bello, vero? Sì, ovvio. Non si sarà mai messo con un cesso del genere. Oppure sì?'
Caleb venne risvegliato dalle sue paranoie dalla voce stentorea dell'allenatore.
"Siete qui perché siete i candidati per essere i titolari della squadra che rappresenterà il Giappone al FFI. Ora vi comunicheró le squadre. Quando diró il vostro nome, risponderete con 'sì'. Tutto chiaro?"
Un verso d'approvazione si levó dal branco di idiot- ragazzi .
Nel mentre che cercava di ricordarsi i nomi dei giocatori, il castano continuava a lanciare occhiatacce al rasta.
'Dopo due anni, tutto quello che riesce a dirmi é "Che ci fai qui, Stonewall"? SCHERZIAMO?! Appena lo vedo solo e senza il pirata azzuro lo prendo e lo gonfio di botte.
O forse no.
Ma vorrei, tanto.
Bastardo. Anche dopo tutto sto cazzo di tempo hai ancora potere su di me. Ti odio.'
Ridacchió tra sé e sé.
'Ma chi voglio prendere per il culo...'
"Squadra B" Seymour lo riportó di nuovo alla realtà.
Grandioso.
Era finito con Jude.
'Con la fortuna che ho non poteva che non andare in questo modo...'
Caleb sbuffó rumorosamente, e il rasta stava già per saltargli addosso.
"Il match" l'allenatore fulminó il punk con lo sguardo "si svolgerà qui tra tre giorni. Siate puntuali alle 16. Potete andare."
Pian piano tutti se ne andarono. Tutti tranne il castano, ovviamente.
"HEY!" chiamó a gran voce Jude e David che se ne stavano andando.
Questi si girarono. Il rasta con uno sguardo - per quel che poteva valere - iniettato di sangue, mentre l'azzurro piú confuso che mai.
"Ma che vuole da te?" chiese infatti all'amico.
Jude riprese a camminare nella direzione opposta.
"Non lo so, tu fa finta di niente."
Caleb non ci vedeva più dalla rabbia.
"EH NO STRONZO!" corse verso di loro e bloccó l'occhialuto per un polso, che sospirò pesantemente.
"Che vuoi?"
"Che voglio?" l'ennesimo ghigno sarcastico "Sei serio Jude? O é tutta una presa per il culo?"
"Ehm... Vi conoscete?" si intromise il ragazzo con la benda.
"David, esci. Aspettami fuori." il rasta lo guardó severo, e aspettò finché l'amico non fosse uscito.
"Ora vai in giro con mantello e binocoli?" il punk ridacchió con tono di sfida. Ora che ancora poteva farlo.
"Sì, problemi?" roteó gli occhi l'altro.
"Ora spiega cosa vuoi da me."
"Io? Pff. Niente.
O forse qualcosa. Che ne dici di un 'Voglio riempirti la faccia di lividi?'"
Il sarcasmo era l'unica cosa a cui si aggrappava il castano.
"Stonewall. Sono passati due anni. Ancora provi qualcosa per me?"
Quella frase colpì Caleb nell'anima.
Nel profondo.
Lo trafisse in un baleno. Si sentì mancare all'improvviso.
E scoppió in una risata sotto lo sguardo confuso dell'altro.
Il castanó sfoggió il suo miglior ghigno da psicopatico e immobilizzó il ragazzo al muro.
"Ah-ah. Scherzi? Forse sei tu quello a provare qualcosa. Oppure non provi niente affatto. Cos'é, Dark il coglione ti ha fatto il lavaggio del cervello?"
Jude fece una smorfia.
"Sta zitto, che é meglio. Non puoi neanche immaginare quanto mi abbia fatto soffrire quell'uomo."
"AH! Ne sono felice. Ringrazialo da parte mia. É quello che ti meriti."
Erano entrambi sul punto di crollare.
" Caleb. " lo guardó negli occhi il rasta, sfilandosi gli occhialini e rivelando gli occhi rubino "é tutto finito ora. Non c'é piú niente."
'No.'
L'anima del punk urlava e piangeva.
'No, non ti credo, bastardo. Tu mi ami ancora. Io ti amo ancora. Te ne sei andato senza dire niente, e anche adesso vuoi farlo. Non te lo permetto. Non ti permetterò mai di distruggermi un'altra volta. Voglio essere io quello a vincere illeso. Quello a ferire.'
Sentiva di essere sull'orlo di una crisi isterica, così lasció andare Jude, che uscì dalla stanza senza fiatare.
Caleb si accucció a terra, la testa tra le mani.
Stava mentalmente tirando giù tutti i santi.
Stava male.
Davvero, tanto male.
Gli sembrava di essere tornato a due anni fa.
Di nuovo, Jude se ne stava andando.
Lui non faceva nulla per bloccarlo.
Ma che poteva fare? O dire?
'Hey, aspetta, ti amo ancora, mi sei mancato e voglio riassaporare le tue labbra?'
No.
Anche se avrebbe voluto.
Forse così poteva riconquistarlo.
O forse si sarebbe solo reso ridicolo.
Si voltó verso la porta, il mantello blu che ancora la stava attraversando.
Inevitabilmente, Caleb rise.
'Ma perché, ancora, mi rendi così vulnerabile?.'


Potete odiarmi :D
~Sozomi✨

Non andare. || FudouKidouDove le storie prendono vita. Scoprilo ora