Penso che la cosa che odio di più sia alzarmi dal letto quando non sono intenzionata a farlo, come adesso. Mi costringo ad alzarmi e mi guardo allo specchio, faccio una smorfia di disgusto alla vista della ragazza riflessa davanti a me. Quella non sono io. I miei capelli sono rossi come il fuoco e pieni di vivacità, un po' come me, ma quelli che vedo sono spenti come se la l'anima della ragazza si sia spenta e si sia arresa, come i suoi occhi che adesso sono di un verde spento mentre i miei sono di un verde acceso e pieni di vita. A interrompermi è quella che presumo sia mia sorella che bussa freneticamente alla porta, non posso non ridere alla scena che ho davanti: mia sorella Serena ha ancora la mano alzata stretta in pugno e la bocca aperta avendo sicuramente l'intenzione di urlare qualcosa. La sua faccia cambia subito rivolgendomi uno sguardo arrabbiato appena vede che sono ancora in queste condizioni
"SEI ANCORA IN PIGIAMA?!"
"In teoria quella che indosso è una tuta" dico ridacchiando sapendo che così si arrabbierà maggiormente.
"noi tra dieci minuti dovremmo uscire" continua urlare
"sta calma, faccio tutto in dieci minuti" detto questo le chiudo la porta in faccia e mi dirigo verso il bagno che fortunatamente è annesso alla mia stanza. Faccio una doccia veloce e indosso i vestiti che avevo preparato il giorno prima, uscendo dalla stanza mi faccio una coda veloce e scendo al piano di sotto dove ci sono mia sorella e mia madre sedute a tavola. Saluto mia madre con un bacio sulla guancia e mi giro verso Serena che mi guarda a bocca aperta con il suo rossetto in mano.
"capisco di essere bella ma così mi consumi" e sento mia madre ridacchiare
"come fai a essere già pronta?"
"per prima cosa non sto tre anni per farmi una doccia, secondo ieri avevo già preparato sia la borsa che i vestiti da mettere oggi"
Mia sorella guarda il mio outfit che consiste in una felpa rossa, dei legging neri e le mie Vans con uno sguardo disgustato e sospira andando verso la porta. Saluto velocemente mia madre e prendo la borsa che si trova vicino alla porta d'ingresso. Appena mi siedo nel comodo sedile della Range Rover di mia sorella collego subito le cuffie al mio telefono non avendo voglia di parlare ma la pace dura per pochi minuti dato che il tragitto da casa mia alla scuola dura circa dieci minuti.
"Grazie il passaggio, gentile come al solito ciao" dico velocemente per non darle l'opportunità di farmi unire al suo gruppo di amiche come tenta di fare ogni mattina, con la coda dell'occhio la vedo scuotere la testa con rassegnazione.
Mi dirigo verso la mia classe sedendomi al mio solito posto, la mia compagna arriva poco dopo con la faccia imbronciata, si siede con poca grazia sulla sedia e io ho già capito le sue intenzioni quindi mi metto le cuffie sperando che non mi disturbi.
Ma a quanto pare Sara non ha questa intenzione e mi toglie una cuffia facendomi girare verso di lei e sporge di più il labbro, alzo gli occhi al cielo.
"Che è successo? Perché quel broncio?" chiedo svogliatamente e la vedo sorridere felice che il suo piano sia riuscito. Purtroppo la mia compagna di banco ogni mattina ha qualcosa che non va e ogni giorno viene a scuola imbronciata sperando che guardandola le chieda il motivo del sua tristezza così lei si può sfogare. All'inizio mi preoccupavo sul serio ma quando ho visto che i motivi erano idioti ho lasciato stare.
"oggi mi si è rotta l'unghia"
"oggi il mio gatto mi ha ignorata"
"oggi mia madre si è fatta una nuova tinta"
"Oggi ho sbattuto il mignolo del piede contro il tavolo" ecco appunto.
Per fortuna la professoressa arriva subito e nel frattempo i mie compagni di classe arrivano.
Dopo aver fatto l'appello bussano alla porta e la prof di italiano scocciata va ad aprire, approfitto per abbassarmi e prendere il libro che mi servirà dopo.
"ragazzi attenzione" sento la voce della preside ma io sono ancora alla ricerca del mio libro, ma dove cavolo l'ho messo? perché non pulisco mai il mio zaino? Intravedo una copertina blu e la prendo uscendolo.
"lei è la ragazza nuova, sarà la vostra nuova compagna di stanza"
poggio il libro sul banco sollevando lo sguardo per guadare la nuova arrivata peccato che per me nuova non è per niente, vi prego ditemi che è un incubo.
Sara si gira verso di me con lo sguardo preoccupato e mi stringe la mano sotto il tavolo, ma onestamente non sto capendo niente. Sbatto più volte gli occhi sperando che sia solo un sogno, si è un sogno. Tra poco sentirò Serena bussare alla porta e urlare di muovermi. Ho imparato da Teen Wolf che quando stai sognando non riesci a leggere e abbasso subito lo sguardo verso il libro, purtroppo però ci riesco benissimo. Okay calma, c'è un altro modo per capire se stai dormendo: contare le dita, nei sogni sono sei. Purtroppo sono esattamente cinque, come non detto.
Il mio migliore amico Alessio che si trova al secondo banco davanti al mio alza lo sguardo, a quanto pare era nel suo mondo perché ancora non aveva visto la nuova arrivata, si gira verso di me con lo sguardo dispiaciuto e accenna un sorriso.
Okay, Elizabeth stai calma. Almeno non si può mettere accanto a te, c'è Sara e penso di amarla in questo momento.
"Eleonora puoi metterti accanto ad Alessio al secondo banco" come non detto, una gioia nella mia vita mai eh?
Sento un "porca troia" sussurrato da Alessio che mi fa sorridere. La preside saluta tutti e se ne va, almeno non si è accorta della mia presenza.
Sento una penna cadere e mi accorgo che è proprio sotto ai miei piedi ma non mi scomodo a raccoglierla, vedo una mano con un anello bianco prenderla, il suo anello, deglutisco e alzo lo sguardo sperando che nel alzarsi non mi veda. Fortunatamente non succede e lei si gira verso la cattedra
"lo sai che ti ho vista vero?" sussurra mentre guarda la prof aprire il libro. No ma poi?
Non rispondo facendo finta di non sentirla e sento la stretta di Sara stringere ancora di più.
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Insicure
Literatura KobiecaLayla Martin in una parola? Sarcastica Ma dietro il sarcasmo c'è una persona debole e insicura. Gabriele Black in una parola? Solare. Eh già non è il solito bad boy, toccherà alla sua infinita pazienza entrare nel cuore della non perfetta Layla.