Mi risvegliai sul divano di un soggiorno che non era il mio, ero piuttosto spaesata fin quando non sentii una voce
<<Finalmente ti sei svegliata, avevo proprio bisogno di te bambina>>
<<Allora tu dovresti essere il mio "padrone">> mimai vivacemente le virgolette prima di continuare
<<Non so cosa tu voglia da me, ma so che non la otterrai facilmente! E non chiamarmi "bambina" pls>>
Volevo sembrare sicura di me, ma in realtà dentro di me stavo morendo di paura, trovai il coraggio di alzare lo sguardo e vidi due bellissimi occhi verdi come il prato scrutarmi con una espressione divertita dipinta sul volto. Era davvero inquietante.
Volli vedere anche il suo corpo, così scesi con lo sguardo e notai...eh? un erezione? davvero? appena la vidi arrossì violentemente e lui parve notarlo
<<Ecco perché avevo bisogno di te bambina, ma prima che tu possa aiutarmi devo elencarti alcune regole, ormai mi appartieni e non ti conviene farmi arrabbiare>>Sembrava dannatamente serio quando lo diceva, ed era questa la parte spaventosa.
Prese un foglio scritto ordinatamente da un cassetto della sua scrivania, si sedette sul divano e mi fece posizionare sotto di lui, seduta sul pavimento. Era molto imbarazzante perché in questa posizione ero ad altezza suo cazzo ma per non farlo arrabbiare ubbidì senza dire niente.<<Brava bambina ubbidisci sempre al tuo papino>>
Storsi il naso a quel soprannome che si era dato ma lo feci continuare
<<Adesso ti elencherò alcune regole che dovrai seguire se non vorrai una severa punizione inflitta da me.
1- chiamami sempre "Daddy" o "Papino"
2- non contestare mai le mie decisioni
3- devi tenere il tuo corpo (intimità, ascelle, viso, gambe e braccia) ben depilate
4- indosserai e mangerai ciò che ti dirò io
5- devi dirmi sempre la verità e raccontarmi tutto ciò che ti succede
6- non parlerai e non avrai mai rapporti con qualsiasi altro uomo che non sia io
7- non ti rifiuterai mai di essere penetrata o di eseguire un mio ordine sessuale
8- ad ogni infrazione corrisponde una punizione >>Ero realmente esterrefatta ma avevo davvero paura delle punizioni che poteva infliggermi. Sapevo che di lì a poco mi avrebbe sfruttata per risolvere il suo "problemino" che nel frattempo si era ingrossato. Ero triste del fatto che lui mi avrebbe considerata solo come oggetto sessuale perché ero davvero attratta da lui, con la sua bellezza mi aveva da subito ammaliata facendomi battere forte il cuore.
Forse se svolgo bene il mio lavoro e non farò mai un errore si innamorerà di me!
Dopo questo pensiero un sorriso spontaneo mi salì alle labbra che il mio Daddy non si fece mancare
<<Perché sorridi bambina? Ti piacciono queste regole?>>
Conoscevo già il mondo dei Daddy e delle BabyGirl quindi sapevo che mi avrebbe trattata come una bambina, ma non mi sarebbe dispiaciuto perché mia stavo seriamente innamorando di Daddy
<<No Daddy, stavo pensando alle regole e di non volerti mai fare arrabbiare provocando una punizione!!>>
<<Se non mi farai arrabbiare gattina, per te niente punizioni ma solo caramelle>> e mi accarezzo dolcemente la testa
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Oh my Daddy! - h.s.
RomanceVenduta dai suoi genitori, Leya si ritrova posseduta da un maturo uomo d' affari, che la obbligherà a chiamarlo "papino". storia con scene spinte, se non apprezzate non leggete thank u