Capitolo 1: My trust is in you

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The King Heir

Capitolo 1: My trust is in you

Il regno di Azeria è un luogo di calma e pace. Il re, Alexander, dai capelli castani e occhi verdi, è un uomo amata da molti, ha però i suoi tanti oppositori e per le loro pressioni quest'anno darà il trono a uno dei suoi tre figli maschi: il principe Stephan, dai capelli neri e occhi verdi, il primo genito e primo figlio maschio; il principe Theodor, capelli castani e occhi neri, secondo genito e secondo figlio maschio; e infine il principe Leonard, capelli rossi e occhi verdi, terzo genito e terzo maschio. Poi ci sono io, la quarta figlia, prima e unica figlia femmina, ho capelli caramello e occhi argentati.

In questo regno il regnante ha il potere di avere più mogli, infatti mio padre ha più di una moglie MA mia madre è l'unica regina. Io e i miei fratelli abbiamo solo lui in comune, le loro madri e la mia non sono la stessa persona. Lady Irys è la madre di Stephan, ha capelli neri e occhi castani; Lady Juliet è la madre di Theodor, ha capelli neri e occhi neri, Lady Penelope è la madre di Leonard, ha capelli rossi e occhi neri, infine la regina Leila è mia madre, lei ha capelli neri e occhi chiari. Mia madre e mio padre sono stati sposati per anni, da quando lei aveva appena dodici anni e lui ne aveva già quasi venti, ma mamma in tutto quel tempo non era riuscita a dargli un erede, per questo papà ha dovuto riconoscere gli altri tre figli che aveva avuto, ha avuto solo loro tre al tempo, nonostante i vari tentativi con altre oltre mamma e le tre lady nessuna ha mai avuto successo ad avere altri figli. Mia madre gli chiese di non avere altre oltre le tre donne, avrebbe volentieri fatto senza quelle tre a corte ma non aveva scelta, non aveva dato figli a mio padre. Poi il "miracolo" avvenne. Mia madre era gravemente malata, i medici dissero che sarebbe morta in meno di due settimane. Mio padre era disperato, il regno sull'orlo di guerra, una strana carestia aveva investito il regno insieme a un virus che nessuno riusciva a curare. Nulla sembrava voler salvare dalla fine il nostro regno, nessuno aveva più speranza finché una delle sacerdotesse del tempio non ebbe la visione della salvezza. La donna disse a mio padre che avrebbe dovuto provare un'ultima volta ad avere dalla regina un erede. L'erede avrebbe avuto in sé la chiave della salvezza dall'era nera del regno, avrebbe portato il regno a una pace e una prosperità mai vista prima e avrebbe salvato la vita della regina. Mio padre aveva i suoi dubbi ma avrebbe fatto di tutto per sua moglie, amava la regina più di ogni altra cosa al mondo e se non avesse avuto problemi di eredi non l'avrebbe mai tradita con altre, anche se teneva alle madri dei suoi figli non ha mai amato nessuna oltre la regina, non ha mai dormito con nessuna oltre la regina e anche se aveva giaciuto con loro non aveva mai permesso loro il letto reale, non aveva mai permesso loro di pensare che fossero qualcosa per lui di importante e aveva sempre detto che se avesse sentito una singola voce di loro maltrattare la regina avrebbe ucciso sul posto chiunque di loro, non erano nulla per lui. Mia madre non aveva le forze per muoversi da ciò che mi diceva mio padre, ma in un modo o l'altro riuscirono a avere una notte insieme. La sacerdotessa gli disse che avrebbe avuto "un erede dai capelli di oro e gli occhi di argento, che mai lacrima avrebbe versato invano e che dal primo momento luce nel regno avrebbe portato. Superiore agli altri sarebbe diventato e con i suoi occhi il regno sarebbe rinato. Benché nessuno avrebbe odiato sotto la sua lama il nemico ingiusto sarebbe caduto ma mai sangue innocente verrà nel suo regno versato. Il nemico alleato sarà diventato e il regno per sempre verrà salvato". Due giorni dopo il primo tentativo mio padre era al capezzale di mia madre, le teneva la mano, era sempre più debole e sempre meno viva. Poi qualcosa cambiò, di colpo riprese il colore, il temporale fuori dal castello iniziò portando la pioggia che da parecchio il regno non vedeva. I malati cominciarono a riaprire gli occhi privi di sintomi, la carestia iniziò ad arrestarsi, il regno nemico decise, senza motivo, di ritirare le truppe e mia madre iniziò a riprendersi e a essere persino più viva di prima. Quando i dottori la visitarono le diedero un'ulteriore notizia, era incinta. Neanche a dirlo mio padre era oltre il settimo cielo alla notizia e le voci che un miracolo avrebbe preso il regno in futuro iniziarono. Sei mesi dopo con un imprevisto arrivo mia madre andò in travaglio. Mio padre rimase al suo fianco per tutto il tempo. A dirla tutta, non voleva un maschio mi aveva detto mamma, aveva cresciuto già tre eredi maschi e nessuno di loro era davvero legato a lui, aveva sentito che le bambine invece sono molto più affettive con i propri genitori e a dirla tutta voleva provare a essere chiamato "papà" o "papy" e non "padre" o "sua altezza" come facevano i miei fratelli, ma questo lo sapeva solo mia madre e i dodici cavalieri di mio padre, undici visto che uno di loro fu tolto dal tavolo dei cavalieri per avergli disubbidito. Quando mia madre mi diede alla luce secondo le sacerdotesse e i dottori presenti la stanza si illuminò di luce ed era piena notte da ciò che mi hanno raccontato. Il re aveva avuto dalla sua regina una bellissima bambina dai capelli d'oro, era molto piccola e aveva gli occhi chiusi. Non si muoveva ma prima che il dottore le desse il colpo per farla svegliare la sacerdotessa disse di darla ai genitori senza osare colpirla. Il medico anche se contrario non osò dire nulla e passò la piccola nelle mani della madre. Era molto piccola nelle braccia della madre ma ancora non si muoveva. Il re con estrema cura le sfiorò il volto e gli occhi si aprirono all'istante, vigili, attivi, svegli. La piccola manina afferrò quella del padre e sorrise. Nessuno oltre i presenti sa che quel giorno il re si mise a piangere dalla gioia.

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