-Sebastian chiede ancora di te- contando i soldi della paga
-faccio questo effetto ai bambini- ridacchiando -come sta?-
-fresco come un bocciolo di rosa corre e gioca come un matto e mangia come un bue un bambino in piena salute- mettendo i soldi in una busta gialla
-mi fa piacere e grazie- agitando la busta
-ci vediamo domani- salutandola calorosamente
Melissa non guadagnava moltissimo al forno ma la paga le era sufficiente per l'affitto, per le bollette arrangiava come meglio poteva limitando i consumi al minimo indispensabile.
-eccomi arrivo- correndo con le ciabatte che le scivolavano dai piedi -sto arrivando- urlando alla porta -si?- guardando confusa il ragazzino
-sei tu Melissa?- titubante
-si sono io- prendendo fiato
-la mamma ti manda questo- porgendogli il biglietto
-oh grazie-
Il tempo di alzare la testa dal biglietto e il ragazzino era già sparito.
-timidone- chiudendo la porta con un sorriso
Il biglietto diceva di esser stata invitata al compleanno di Sebastian alle 7:30 di sabato.
-Sebastian? Oh ma certo il cucciolo con la febbre!- ricordandosi -che pensiero gentile-
Il mattino successivo -tra le 5 e le 6 di mattina- passò la donna che le aveva fatto recapitare l'invito per fare un ordinazione per il compleanno.
-Melissa? Chiedono di te- affacciandosi nel retrobottega
-a quest'ora del giorno?- confusa e avviandosi all'ingresso -oh signora Arabelle salve- sorridendole gentile
-buongiorno cara mi scuso di averla disturbata nel suo orario di lavoro ma quello smemorato di mio figlio non mi ha fatto sapere se lei aveva accettato l'invito o meno-
-veramente è fuggito prima che potessi dirgli grazie- sorridendo al ricordo
-quando torno a casa gli farò una bella tirata di orecchie- seria
-oh.. comunque si grazie accetto volentieri l'invito devo portare qualcosa o non so nemmeno cosa posso fargli come regalo- sgusciando dal bancone
-non si preoccupi ha già fatto tanto- con un gesto della mano -l'importante era sapere se veniva e se potevo ordinarle una ventina di quei panini al cioccolato che tanto piacciono a Sebastian-
-oh delle ordinazioni se ne occupa-
-lo so cara però puoi sempre lasciarglielo detto no?- sorridendole gentile
-oh ma certo mi scusi venti allora? Per sabato?- prendendo carta e penna
-si una decina di tortine salate con e senza formaggio, una decina di fagotti di carne di maiale mi raccomando e un vassoio da 500 g-
-Melissa cosa stai facendo cara?-
-buongiorno signor Fabrice- staccando la testa dal banco -prendo appunti per l'ordinazione della signora- indicandola con la penna
-conosco la signora ma il tuo posto è insieme a Farid ad infornare e impastare gli ordini o mi sbaglio?- inarcando un sopracciglio
-no vado grazie ancora dell'invito- sorridendo alla donna
-si figuri- quasi imbarazzata della cosa -sabato è il compleanno di Sebastian- rivolgendosi all'uomo
-bene facciamo il solito? Dolce e salato?- girandosi verso la donna
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Quattro spicchi di mela
RomanceQuattro storie, quattro parti di un unico nocciolo dolce amaro della mela dell'amore..