Quando Hoseok si svegliò la mattina dopo, il letto accanto a lui era vuoto.
Si alzò lentamente e si infilò i suoi vestiti per poi raggiungere il salotto di Jungkook che stava distrattamente canticchiando dietro al bancone della cucina mentre smanettava sui fornelli.
Hoseok decise di non interromperlo e silenziosamente si sedette al tavolo, ascoltando Jungkook cantare una vecchia canzone dei Backstreet Boys. Il ragazzo pi si voltò verso il tavolo mentre teneva in mano un piatto di uova strapazzate che quasi non fece cadere quando notò il giovane seduto al suo tavolo.
"Da quanto tempo sei lì?" chiese scandalizzato.
Hoseok ci pensò un po' su mentre si tratteneva per non ridere. "Non più di due minuti."
"M-mi hai sentito cantare." Quella di Jungkook non era una domanda ma più una spaventosa considerazione.
"Quante altre cose sai fare oltre a cantare e ballare, ragazzino?"
"I-io... non sono così bravo a cantare. E non chiamarmi ragazzino!"
"Stai scherzando, Jungkook? Hai una voce fantastica. Non dovresti affatto sottovalutarti."
Jungkook abbassò la testa imbarazzato. "Tanto non cambierebbe nulla, non avrei speranze ora..." mormorò e Hoseok capì immediatamente.
La crisi.
"Lavori Jungkook?" chiese allora Hoseok.
Il ragazzo lo osservò per qualche istante e Hoseok avvertì la sua esitazione nel rispondere alla domanda. "Sì, in un fast food." Disse con una vocina piccola, quasi come si vergognasse.
E forse era sul serio così, forse si vergognava di rivelare dove lavorasse.
"Lo so, fa schifo..." mormorò, guardandosi intorno senza posare lo sguardo su di lui.
"Ti ricordo che io non ho un lavoro, penso che quindi un fast food sia meglio di nulla. Non ti devi vergognare di nulla, Jungkook."
E forse quello era davvero un segno. Forse l'incontro con Jungkook non era destinato ad essere solo una nottata di passione ma qualcosa in più.
"Jungkook." Chiamò ed il più giovane si voltò a guardarlo.
"Ti andrebbe di partecipare ad una gara di ballo con me?"
"Una gara di ballo?"
"Mhm. Ho visto ieri sera il volantino. Dice che per i vincitori ci sarà un premio in denaro e saranno presenti dei talent scouts." Spiegò.
Jungkook rimase in silenzio per qualche istante. "N-non saprei se– "
Hoseok si avvicinò improvvisamente a lui posò le sue mani sulle sue guance, guardandolo attentamente negli occhi. "Non sogni di diventare finalmente qualcosa? Di valere? Di andare via da questo pidocchioso posto e... e fare ciò che ami?" gli chiese e Hoseok mentre si rivolgeva al ragazzo pensava a se stesso, pensava alla possibilità che finalmente aveva di fronte.
"Ho paura, hyung." Rivelò Jungkook.
"È normale averne, infondo non sappiamo come andrà a finire. Ma non te ne pentiresti se rimanessi con le mani in mano?"
E Hoseok lo vide. Vide il momento in cui Jungkook vacillò e si lasciò convincere. Lo vide nei suoi grossi occhi castani che si addolcirono, lo vide nei tratti del viso che si distesero. Lo vide nel suo sorriso.
"Facciamolo."
La prima cosa che Jungkook ed Hoseok avevano fatto quel giorno era stata raggiungere la sede nella quale si sarebbe tenuta la gara ed iscriversi. L'iscrizione era naturalmente gratuita ed i due ragazzi ne approfittarono per chiedere qualche informazione in più sulla gara.
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The Art of Failing // Hopekook
FanfictionIn una Gwangju ormai in ginocchio a causa della crisi economica si muovono Hoseok e Jungkook, due ballerini disposti a tutto pur di raggiungere la fama, anche partecipare ad un'infernale maratona di ballo. Ma l'arte del fallire è per pochi prescelt...