Primo capitolo.

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Mi guardai allo specchio e mi accorsi di essere ancora sudata e terrorizzata per colpa del brutto sogno che avevo fatto;ormai da quando mamma non c'era più,gli incubi erano diventati un'abitudine così,decisi di schiarirmi le idee con una doccia fredda e,dopo essermi vestita in modo molto semplice e aver legato i miei lunghi capelli neri in una coda di cavallo,mi affrettai ad andare in cucina.

Sarebbe stata una giornata pesante,me lo sentivo.

Nuova scuola.

Nuova città.

Nuova vita.

«Che carina che sei!» una voce stridula mi fece sobbalzare e mi accorsi di essere in compagnia della nuova fidanzata di mio padre,che,nonostante avessi conosciuto ieri,non ricordavo.

Sorrisi al suo complimento.

«Ti accompagno io a scuola!» e così,dopo aver preso il mio zaino,mi avviai insieme a Sarah verso la sua macchina.

Quando la donna parcheggiò davanti al cancello rosso e arrugginito della scuola,si voltò verso di me sorridendomi e così,mi affrettai a scendere mimando un semplice grazie.

Rimasi qualche secondo a fissare l'enorme struttura di cemento, quel posto era abbastanza inquietante, non perché fosse malandato, anzi era tenuto benissimo ma perché l'energia che emanava era a dir poco maligna.

Passo dopo passo i miei piedi mi portarono ad entrare in quel edificio.

Quando fui nel corridoio, un mucchio di sguardi indiscreti puntarono su di me e mille vocine mi bombardavano le orecchie.

Feci un bel respiro e poi abbassai lo sguardo a terra,dirigendomi verso la mia classe,la quarta H.

Le ore passarono lentamente, non avevo fatto nessun'amicizia, non avevo parlato con nessuno, mi ero semplicemente presentata alla classe e poi mi ero messa in un angolo in disparte a seguire le lezioni.

Quando finalmente l'ora di pranzo arrivò, rimasi quasi stupita vedendo la sala mensa affollatissima nonostante fosse una sala molto grande.

Presi un vassoio e mi misi infila aspettando il mio turno per riempirlo,ma,qualcuno mi venne addosso con tanta violenza da arrivare sul punto di farmi scivolare fin quando non notai due mani fredde ben saldate attorno al mio ventre.

Cercai di sottrarmi a quel contatto ma la sua presa era molto più forte di me.

«mmh,sarai tu la mia prossima preda.» alzai lo sguardo,che era ancora rivolto a quelle mani gelide attorcigliate attorno al mio ventre e,notai un ragazzo più alto di me di una manciata di centimetri,con degli occhi color oceano,e un corpo muscoloso,benché il ragazzo che avevo davanti non fosse molto robusto.

Solo quando collegai al cervello quello che aveva detto il sangue iniziò a congelarsi nelle vene e rabbrividii a quelle parole.

Cosa poteva intendere per prossima preda?

«Come ti chiami?» quella domanda mi distasse dai miei pensieri e, dopo aver fatto un bel respiro,capii che non avrebbe staccato le sue mani dal mio corpo prima di ricevere una risposta.

«Elisabeth.» dissi con voce minuta.

Ci fu un momento di silenzio dove il ragazzo si mordicchiò il labbro inferiore.

Faceva paura,come se da un momento all'altro avesse potuto fare tutto ciò che gli passasse per la testa.

Mi lasciò di scatto facendo lenti passi per allontanarsi.

Non riuscivo a dare una valida giustificazione a quel comportamento,e,nella speranza che mi avrebbe sentito nonostante tutto il fracasso provocato dagli alunni urlai:

«E tu?»

«Niall,Niall James Horan,il tuo peggior incubo.» disse il ragazzo senza voltarsi,come segno di noncuranza,quando ormai era già perso nella scolaresca.

The dark side of love.||Niall Horan.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora