III. Oceano

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- Dopo che ci riprenderemo il Wall Maria e avremo fatto fuori tutti i nostri nemici, potremo davvero tornare a quei momenti?

È Mikasa a parlare. Levi sta spiando, da dietro il muro, il trio che si è seduto sul pianerottolo. Li ha seguiti senza sapere bene il motivo, forse perché si sente un po' in colpa dopo aver colpito Eren, o forse perché la voglia di essergli vicino è tanta.

- Sì - risponde Eren, - ma è impossibile tornare come prima - il tono con cui pronuncia quelle parole tradisce rammarico e tristezza, - ed è per questo che dobbiamo fargliela pagare.

- Già - dice Mikasa, lo sguardo rivolto verso terra.

- Ma non è tutto qui - la voce di Armin si intromette e si fa spazio tra quelle dei due amici, - c'è anche l'oceano: un enorme mare salato che i mercanti non potrebbero mai estinguere neanche provandoci per una vita intera. C'è molto più dei titani oltre le mura; acque ardenti, terre ghiacciate, distese di sabbia. Sono entrato nella legione esplorativa perché volevo vederli.

- Ah - il viso di Eren si illumina leggermente, - quindi è così.

- Esatto! Andiamo a vedere l'oceano! - esclama Armin, alzandosi in piedi, - Acqua fino alla fine dell'orizzonte! E pesci che possono vivere solo nell'oceano!

- Allora dobbiamo vederlo.

- Quindi siamo d'accordo?! Dobbiamo vederlo?!

- Quei due continuano, parlando di cose che solo loro capiscono... - borbotta Mikasa tra sé e sé.

Poco dopo, la ragazza ed Armin vanno via, ma Eren vuole rimanere ancora un po' lì, "a pensare" dice loro. Promette di raggiungere la sua stanza dopo qualche minuto, e solo così riesce a convincere la ragazza a non insistere affinché si ritiri subito anch'egli.

- Lo so che è lì dietro, Capitano, mi sono accorto che ci seguiva.

Levi, sorpreso, esce dal suo nascondiglio. Gli si avvicina lentamente da dietro, fermandosi a pochi centimetri da lui. Eren non si è voltato, gli dà ancora le spalle. - Che cos'è l'oceano? - gli chiede allora.

- Qualcosa che somigli molto alla libertà - risponde il ragazzo, - Armin afferma che sia un'enorme distesa di acqua salata. E, ne sono sicuro, si trova là fuori, oltre quelle mura, oltre i giganti. Un giorno lo vedrò.

Nel frattempo Levi gli si è affiancato e si è seduto. Ora può vedere bene gli occhi di Eren che, puntati verso il cielo scuro, brillano alle sue stesse parole. - E se non esistesse?

Eren scuote il capo. - Esiste. Mi fido di Armin e dei suoi strani libri.

- Ma sarà difficile raggiungerlo. Dovremmo cambiare il mondo per farlo.

- Sono pronto a combattere cento, mille battaglie pur di realizzare il mio sogno. Lei non è curioso di scoprire cosa ci riservi il mondo esterno?

- Ho paura che sia peggio di quello in cui viviamo.

- E se fosse migliore? - Eren si è girato verso di lui, i loro sguardi si incatenano l'uno all'altro, - allora potremmo amarci?

Avrebbero potuto? Un quindicenne e un uomo maturo avrebbero potuto rendere manifesti i loro sentimenti? Impossibile: in qualsiasi mondo, galassia, universo sarebbero stati comunque condannati.

- Credo che un amore come il nostro sarebbe sempre immorale.

Ma ad Eren non importa nulla della moralità, di cosa è giusto o sbagliato al giudizio degli altri. Non dopo una vita di privazioni, di dolore, di morte. Non dopo quello che ha dovuto vedere, subire, fare. Se c'è qualcosa che Eren desidera più dell'oceano, più della libertà, quel qualcosa è Levi.

Brividi || EreriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora