Sicura di non aver mai visto nulla di più bello del sorriso che spuntò sul volto di Harry, mentre si avvicinava a me con le bevande calde e invitanti in una mano, contornato da due adorabili fossette, non potei fare a meno di restarne incantata. Il cuore mi batteva all'impazzata solo per il fatto che lui fosse... lui. Era una sensazione mai provata prima, più difficile da spiegare di quanto potessi immaginare.
-Ecco, tieni- mi porse il mio cappuccino, ed ero sicura che fosse zuccherato a dovere.
Lui prese un sorso di quello che doveva essere del semplice caffè amaro ed io non potei frenare la mia mano che gli scostò dal viso una ciocca che cadutagli sulla fronte, sistemandola. Lo feci sorridere di nuovo e mi sentivo felice per questo. Mi sentivo felice.
-Cadono sempre, ovunque- disse riferendosi ai ricci che gli contornavano il viso.
Presi un sorso del mio cappuccino e confermai l'ipotesi sullo zucchero. Adoravo il fatto che se ne fosse ricordato.
-Allora, che dici saliamo?-
-Sì, non vedo l'ora- sorrisi.
-Bhè, lì c'è il Big Ben, la puoi vedere eccome l'ora- disse con un sorriso da ebete facendomi ridere. Gli diedi una spintarella facendolo oscillare prima che riprendesse l'equilibrio e continuasse a camminare. Una volta arrivati nella cabina racchiusa da vetrate Harry mi cinse la mano e finalmente ripresi, per così dire, calore. Scoppiò la guerra nel mio stomaco, stramaledette farfalle. Sembrava nervoso mentre continuava a stringermela sempre di più.
-Harry, tutto bene?-
-S-si...- disse fra i denti mentre mordicchiava il coperchio del bicchiere, dimostrando palesemente l'opposto.
-Non dirmi che... che hai paura dell'altezza- dissi scherzando.
Quando non mi rispose ma abbassò lo sguardo contraendo la mascella e per un attimo strinse la mia mano con più intensità capii che avevo fatto centro.
-Io...- mi fermai dallo scoppiare a ridere davanti a tutti, ricevendo una sua leggera gomitata.
-Ma ci salgono tantissime persone ogni giorno e non è mai successo niente, poi siamo al chiuso. Questo posto è più sicuro di casa tua, Harry- cercai di rassicurarlo. Solo ora collegai che aveva cercato di superare la sua paura pur di portarmici.
-Volevo portarti qui perché so che c'è un bellissimo panorama- disse con le guance arrossate. Era troppo dolce.
-Ecco una cosa che non sai fare-
Mi guardò.
-Evitare di tremare sul London Eye- risi e quasi tutti si voltarono verso di me curiosi. Ricevetti una seconda gomitata da Harry. Ci guardammo e dopo un secondo scoppiammo a ridere entrambi come due bambini. Non m'importava niente degli altri. Eravamo solo noi due, mano nella mano sul London Eye che era partito e che pian piano s'innalzava permettendoci di guardare un vero e proprio spettacolo. Londra era magica.
Poggiai la testa sulla sua spalla, sentendomi nel posto più giusto al mondo.
-Lo apprezzo davvero, Harry- dissi piano guardando il Big Ben.
Con un braccio mi strinse a sé e rimanemmo abbracciati così, bevendo ogni tanto il nostro caffè. Riuscivo a sentire il suo profumo.
-L'altra sera, sul retro dell'All Night Long, piangevo. Il motivo è che... è che io mi sento così diversa da... tutto il resto. Una perfetta estranea nel mondo. E' complicato...- dissi piano, mentre continuavo a fissare ciò che Londra di notte ci offriva, consapevole però che Harry stava ascoltando attentamente il mio piccolo monologo.
STAI LEGGENDO
Sea Shades | Harry Styles.
Fanfiction-Perché piangevi?- disse piano. Rimasi interdetta. -Scusami?- dissi timidamente voltandomi verso di lui. Aveva un cappello largo nero e i ricci gli cadevano fino alle spalle, una maglietta bianca con le maniche nere e delle collane il cui ciondolo c...