La Biografia noiosa di un marinaio gay

Capitolo 1 - Grande Evento

Avevo 23 anni quando vidi per la prima volta una barca.
Ero molto giovane e pensai ''Wow è proprio grande'', mi stupivano molto l'accuratezza applicata per scolpire il legno di cui era fatta.
All'epoca ero anche già fidanzato con uno dei miei primi ragazzi ''John'' che io chiamavo dolcemente ''Salsiciotto salato delle 7 colline'' senza un motivo apparente.

I miei genitori approvavano il mio essere omosessuale ma a quanto pare, ancora adesso e credo per sempre, non approveranno mai il mio spirito di avventura.
Quello spirito che mi spinse ad avvicinarmi al mondo del mare, delle navi, della navigazione e sopratutto... dei viaggi intercontinentali.

Io e John stavamo tranquillamente passeggiando sulla banchina osservando il tramonto come facevamo ogni pomeriggio fino a che qualcosa non catturò il nostro sguardo: un manifesto.
Il manifesto parlava di un Gay Pride sul mare.
Quale se non occasione migliore di festeggiare e far valere i propri diritti se non salendo su una nave per la prima volta ?!
Senza esitazione ci appuntammo le informazioni dell'evento e ambedue felici come una Pasqua ci incamminammo verso caso.

La mattina successiva John mi fece visita al mio appartamento portandomi la colazione ma con se non portava solo del caffè e un cornetto ma bensì aveva anche appena comprato un fantastico braccialetto per riconoscerci al Pride.
Ero al settimo cielo e non vedevo l'ora arrivasse.
Dio se amai John in quel momento.

Il giorno del Pride non riuscivo a contenermi e non vedevo l'ora... letteralmente, non avevo nessun tipo di orologio.
Ma quel figo di John sapeva indicarmi tutto quanto.
Grazie John.

Ritornando alla storia...

Ero super eccitato all'idea di salire per la prima volta su una nave e poter salpare insieme al mio adorato John mentre potevamo goderci una splendida esperienza.
Appena saliamo facciamo la conoscenza di altre coppie gay che si offrono subito gentili e cordiali ma noto su John un piccolo disappunto...

Finiti di sistemarci incomincia a calare il sole, prendo John in disparte e gli chiedo che cosa potesse avere e se io potessi fare qualcosa.
Mi risponde timidamente che era un po' geloso che potessi fare colpo sugli altri.
Non ho resistito.
Ho preso il suo dolce volto, gli ho accarezzato gli zigomi e l'ho baciato.
In quell'esatto momento sono partiti i fuochi d'artificio a mo' di Anime Giapponese del cazzo.

Da lì e solo in quel momento mi venne l'idea.

Io e John.

Insieme per sempre.

SU UNA CAZZO DI NAVE.