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Mi sveglio con i primi raggi del sole e noto che sono ancora nella posizione di ieri e sorrido. Al solo pensiero del nostro bacio mi salgono i brividi

Mi alzo senza svegliarlo e guardo l'ora sul telefono: 8.47. Bene, credo che abbiamo dormito tutti abbastanza

Vado al piano superiore e sveglio Sofia  

-Sofi, che ne dici di fare una sorpresa a papà?- le domando appena apre gli occhi

Lei sorride e annuisce. Volevo ritornare come anni fa: tutti sereni e felici. Io e lui. Ed ora anche Sofia. Io, lui e Sofia

-bene, gli vogliamo preparare la colazione? Poi lo porteremo boh... Dove vuoi tu-

-va bene. Intanto prepariamo i pancake-

-si, okay, ma non dobbiamo fare molta confusione, sennò non sarà più una sorpresa-

-okay-

Scendiamo piano piano, entrambe ancora in pigiama e per nostra fortuna sta ancora dormendo

-tanto non si sveglierà mai- le sussurro

-dorme in continuazione, lo so per certo-

Lei sorride e poi mi prende con la sua piccola mandino e mi trascina in cucina.

-bene, da dove si incomincia?- mi domanda con faccia interrogativa

-tesoro bai a prendere la ciotola di vetri di là, se è troppo pesante chiamami che vengo io. Io intanto misuro queste cose qua -

Sofia esce dalla stanza e in meno di un minuto sento un tonfo: la ciotola era caduta.
Rye si era svegliato

-ehi tesoro tutto bene? Non sei scalza vero?- mi precipito da lei, stando attenta a non pestare i frammenti del vetro

-no...tranquilla io sto bene, ma... Non l'ho fatto apposta- dice lei, quasi si mette a piagere

-non piagere- sento la voce di ryan ancora impastata dal sonno

-sei bellissima tesoro mio- le dice

Sofia si incammina verso di lui e si fa abbracciare dalle sue possenti braccia. È proprio bello, loro sono belli

-mi spiegate cosa stavate facendo- ci domanda confuso

-ehmm... Volevamo prepararti la colazione e questo è tutto- dico guardando la ciotola di vetro ormai rotta in mille pezzi

-cioè?-  mi domanda con un piccolo sorriso, il sorriso che ho sempre amato e che amo ancora

-Ryan- dico guardandolo

-amore così mi consumi- sorride ancora di più
Come mi ha chiamato?

Amore? Ma se non stiamo nemmeno insieme!!
Comunque a me va bene. Non dico niente.

-come mi hai chiamato? - gli domando con un piccolo sorriso di sfida

-amore. Non posso? Guarda che ho alti bellissimi nomi con cui chiamarti. Sofia, posso chiamare la mamma amore?-

Sofia annuisce con la testa e sorride imbarazzata.

-oggi pomeriggio vi porterò in un posto, vestite i bene. Questo giorno sarà da ricordare, uno dei più belli della vostra vita o forse il più brutto per me.
Ma ora andiamo a fare questa benedetta colazione che sto morendo di fame- dice toccandosi la pancia e dirigendosi in cucina

Aspettavo da così tanto questi momenti. Stare di nuovo insieme, senza discutere e senza problemi nel mezzo.

-cosa vuoi fare? Vanno bene dei pancake?- gli chiedo

-certo- mi sorride mettendosi a sedere

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Sono veramente in ansia. Ha detto che sarà uno dei giorni più belli della mia vita, forse. Voglio essere perfetta. Non vestita elegante a nemmeno troppo casual.

Mi metto un tubino sul rosa antico e un paio di scarpe con il tacco. Mi trucco nel miglior modo possibile e mi faccio i miei lunghi capelli mossi.

Mi sento veramente bella, di nuovo, in sua presenza. Con lui mi sento apprezzata, desiderata, voluta. Mi. Sento me stessa, e sono contenta di averlo trovato.

E pensare che tutto è incominciato con uno stupido trasferimenti che non volevo nemmeno fare. Tra quelle scale, dove subito mi trattò male, perché lo mandavo in tilt e questa cosa non vi piaceva.
Devo veramente ringraziare i miei genitori, perchè senza di loro probabilmente non lo avrei coniscuto.

A Sofia, invece, ho messo un vestitino bianco con tutte delle roselline e delle scarpine tutte brillantinose. Lei è una bambina verame te bella: forte come il padre, menomale, perché io mio carattere non è uno dei migliori, e la sua bocca, dio mio, come la sua.

-tesoro, ma te l'ho mai detto che sei ballissima. Sei veramente uno spettacolo-

-ANDIAMO- sento urlare dal piano di sotto

-Sofi, bisogna andare, prenditi io giacchetto ed usciamo-

Come scendiamo le scale, lui è fisso alla porta a guardarci

-s.. Siete semplicemente bellissime-. Dice balbetta do la prima parola

Sorride e poi sussurra

-sono così fortunato ad avervi. E io che vi ho lasciato andare-

Faccio finta di non sentirlo, non dico niente.

Anche lui è bellissimo, anzi questo aggettivo non lo declscrive a pieno, non credo esista un aggettivo che lo possa fare.

Porta un bellissimo smoking, non tanto scuro e degli occhiali da sole. Non lo so no chiedetemi perché

-anche tu sei bellissimo.- lo ammiro

-vero tesoro? - dico rivolgendomi a Sofia, dopo essermi ripresa dallo stato di trance

-si, papà. Sei bellissimo--dice andondogli incontro e abbracciarlo, arrivando all'altezza della gamba

Ryan allunga la mano verso di me, come per dirmi: tu fai parte di questa famiglia, della mia famiglia, quindi stai con me.





SPAZIO AUTOTRICE

come avevo letto nel capitolo precedente mi scuso per l'interminabile pausa.

Questo capitolo non è molto ricco di avvenimenti, solo un capitolo di passaggio, ma dovete aspettare di vedere il prossimo.

Cosa succederà?

Mi scuso per gli eventuali errori.

ti amo ma posso SPIEGARTI || SOSPESA Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora