Sdraiata sotto un pino
gli chiesi:
"Come mai di foglie
tu sei privo
e solo spine hai?"
"Aimè!" rispose quello
la storia andò così:
Verdi e lucenti foglie
tendevo verso il cielo
di bellezza mia gioivo
e il cuore inaridivo.
Sotto mentite spoglie
l'Eterno Creatore
all'albero mio venne
e il piede suo fermò.
Della tua rugiada
le labbra mie riarse
dona a lor sollievo
che acqua qui attorno
gli occhi miei non vedono.
"Aimè!" risposi allora
che il dono del donare
da tempo avevo sepolto
"se a te rugiada cedo
privo le foglie mie
e l'aspetto così bello
di certo appassirà".
La Mano Creatrice
si tese verso me:
"Tu
che di bontà sei privo
di spine vestirai
rugiada non avrai
nel corso della vita.
Tu resterai da solo
come il superbo uomo
che costantemente
l'eterno cielo ignora".
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Poesie di una vita
PoesieSono stata incaricata di sottoporvi le poesie di una signora di 82 anni, mia amica, che ha iniziato a scrivere da bambina. È non vedente, perciò mi ha chiesto di proporvi in una raccolta i componimenti scritti durante la sua vita. Carmen Trevisan n...