Do you ever want to run away?
Do you lock yourself in your room?
With the radio on turned up so loud
That no one hears you screaming
No you don't know what it's like
When nothing feels alright
You don't know what its like to be like me
Osservo la mia immagine riflessa nello specchio dell'armadio mentre i Simple Plan risuonano a tutto volume dallo stereo appoggiato sulla scrivania.
Devo essere a casa di Harper tra mezz'ora, ma come ogni volta la mia ansia di voler essere al meglio mi ha portato ed essere pronta per uscire con largo anticipo. Non posso sgattaiolare fuori di casa, anche perché non avrei nessun posto in cui andare.
Lily mi ha già detto che ha bisogno di più tempo di me per truccarsi, e siccome stasera devo farle da autista sono costretta a stare ai suoi tempi.
I riccioli castani mi ricadono sul petto, formando una criniera leonina al profumo di shampoo alla fragola.
Ricordo ancora quando a tredici anni ho avuto la mia fase ribelle, quella in cui la piastra era la mia migliore amica e mi rifiutavo di uscire di casa a meno che i miei capelli non fossero lisci come spaghetti.
Quando mi capita di riguardare le foto di quel periodo mi rendo conto di quanto fossi idiota. Ci sono ragazze che pagano centinaia di dollari per poter avere un'acconciatura che io invece ho fin dalla nascita.
La verità è che già a quei tempi sapevo di stare malissimo con i capelli lisci, però per me era diventata una fissazione. Col tempo ho capito di cosa si trattava.
Volevo assomigliare il meno possibile a mia madre.
Neanche a farlo apposta il suo viso appare improvvisamente dalla porta della mia camera.
"Paige, io e tuo padre andiamo a cena fuori. Tieni d'occhio tuo fratello, d'accordo?"
"Non posso" Guardo il riflesso di mia madre dallo specchio, senza volermi girare. "Ho già degli impegni"
"Paige, tesoro, non puoi farci questo piccolo favore?"
Tesoro. Mi chiama così solo quando ha bisogno di qualcosa.
Scuoto la testa con forza. "No, non posso"
Il viso di mia madre si indurisce immediatamente, e anche quel minuscolo guizzo di dolcezza che mi era parso di intravedere nella sua espressione svanisce in un nanosecondo.
Senza neanche degnarmi di una risposta ritira il collo sparendo completamente dalla mia vista, l'unica cosa che riconduce alla sua presenza è il ticchettio dei suoi tacchi sul parquet.
Ordinaria amministrazione a casa Osbourne.
Non è sempre stato così, in realtà. Non so bene quando sia cominciata, so solo che un momento prima eravamo una famiglia felice e un momento dopo facevamo quasi fatica a rivolgerci la parola l'un l'altro.
Credo sia dipeso in gran parte dalla crisi del matrimonio dei miei genitori. Alla fine sono riusciti a superarla, ma non sono più tornati ad essere quelli di una volta. Sempre seri, impostati e troppo presi dai loro mille impegni per prendersi veramente cura dei figli.
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Home || One Shot
RomanceNon ricordo un singolo momento della mia vita in cui io non abbia avuto voglia di scappare. Ho sempre creduto che la vita fosse questo: fuggire da tutto e da tutti per non restare scottati. Ma ora so che per tutto questo tempo mi sono sempre sbaglia...