NAUFRAGANDO

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É lì che ti ho trovata
tra i flutti e le piccole livide risacche
Illuminate al mattino
dal ricordo di una notte lugubre
ed infinitamente stanca

Ed é proprio lì che ti ho toccato
per toccar me
viaggiatore disperso
in una vita dalla rotta facile
marinaio da scogliera
da pochi metri al fondo

Ed io che sognavo
storie millenarie
pirata d'oltremare
tra le risa storte di vecchi tagliagole
in bettole inventate
da cantastorie ormai scomparsi

Io
vecchio figlio di puttana
a mostrar bandiera nera
per urlare al mondo:

"Il capitano sta arrivando!
Tremate maiali!
deponete,
se volete salva la vita,
le vostre ricchezze in quel forziere!
Sì!...In quel forziere!"

Cosa si sogna di se stessi
quando si è semplici marinai
quando solo con un colpo di reni
si può toccare il fondo

Ed è proprio lì
che ti ho rivista il giorno dopo ancora
adagiata sul fondo,
come morta
vestita di urli, di pianti, ma d'amore

Ed è lì,
solo in quel momento lì,
che ho capito che per averti
solo un momento
avrei rischiato la morte
oltre la mia rotta
stupido pescatore di polpi e cozze

Ed è nel mare più buio
che amo sentirti
perdendo il senno
tra le onde più grandi

Ed è nel vento più forte
che ti guardo negl'occhi
per sentir quei sussulti
tra carezze, graffi e morsi

E come amo
infine
naufragare tra la tua bocca
il tuo collo
i tuoi seni
sentir la mia carne
sospendersi
e tra umidi baci
sconvolgersi nel piacere

In una notte buia e senza cieli
perché una storia la si possa ancora raccontare
magari tra mille anni
in quelle bettole
piene di bugiardi tagliagole

ma dal cuore pieno
d'amore nero
che il naufragare
dolcemente
fa tremar.

LA STRADA DEI GIGANTIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora