III

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9 giugno 2052, Svizzera.

Ciao mamma,

è già una settimana che sono in questo ospedale, tu come stai? Sai, qui non è male come sembra o perlomeno non ancora.

L'edificio è immerso nel verde, prati , alberi, ci sono addirittura due o tre orti.

La casa di cura è uguale a tutti gli ospedali, robot che girano di qua e di là, microfoni e autoparlanti che dicono cosa fare; i sei dottori dell'istituto sembrano apposto, sai mamma?
Sono simpatici, mi portano sempre un cioccolatino se faccio la brava durante le visite.
Un'area dell'ospedale, dove mi trovo io, è chiamata stanza numero 14, bizzarro, no? Proprio il numero 14. 14 ottobre 2051, giorno in cui tu mi hai abbandonata,giorno in cui mi hai sorriso l'ultima volta, l'ultimo sorriso mentre ti buttavi nel vuoto. Ti odio per avermi abbandonata. Tutti mi credono pazza perché tornata a casa ho rotto tutto ciò che mi ricordava noi, mi credono pazza perché sono stata giorni su quella scogliera a fissare il mare che tu tanto amavi. Mi credono pazza perché mi vedono parlare da sola.
Ma io non sono sola.
Ora devo andare, i dottori mi chiamano, spero mi diano un cioccolatino.
Ciao mamma.

Angelo custode.Where stories live. Discover now