Capitolo 2

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3 Giugno 2014

"Detective Holdbert, abbiamo bisogno di lei. C'è stato un omicidio, con presunto stupro. Siamo a Patapsco Valley State Park, vicino al lago."

Erano solo le 8:30 del mattino e non avrei saputo dire quanto tempo avessi dormito: un'ora che era durata un'eternità, o un'eternità che forse non mi era bastata nemmeno a chiudere gli occhi?

Non importava, quando il lavoro chiamava, dovevo essere pronto a correre a qualsiasi ora del giorno e della notte. Il sangue che macchiava le vie di Baltimora continuava a scorrere ormai da troppo tempo e il numero di omicidi irrisolti cresceva a dismisura, preoccupandomi notevolmente. 
Non era il primo di cui mi occupavo ed ero certo che non sarebbe stato neanche l'ultimo, ma sapevo che studiandolo avrei potuto capire tante cose.

Che qualcuno si stesse prendendo gioco della polizia? 

Mi recai sulla scena del delitto munito della mia attrezzatura. Indossati tuta, guanti e plantari e mi avvicinai all'area recintata osservandomi intorno. Quella zona mi sembrava di conoscerla da sempre. Ci ero stato una volta sola da piccolo, con mio padre. Diceva sempre che una passeggiata in mezzo alla natura faceva bene ai polmoni, che li avrebbe tenuti sani. Forse fu proprio per questo che non iniziai mai a fumare, o forse per non finire come lui, stroncato dalle sigarette a soli 54 anni.

"Cos'abbiamo, sergente?" Chiesi all'uomo in piedi vicino la vittima. Il suo distintivo e le numerose spille valorizzavano sicuramente tutta l'esperienza che lo caratterizzava.
"Donna, minorenne. Non abbiamo ancora trovato documenti. Causa del decesso: si presume strozzamento, ma potrebbe tranquillamente essere morta a causa di un'arma contundente. Sulla nuca è stata trovata una profonda ferita, sulla quale però non è stata riscontrata alcuna traccia ematica. Diverse lesioni su tutto il corpo: i polsi e le caviglie sono stati legati, i solchi profondi fanno pensare ad una corda, i segni di violenza carnale sul seno, nella zona intima e persino sulle natiche rendono la scena ancor più chiara. Tracce di liquido seminale non pervenute. Il medico legale al momento sta finendo i suoi accertamenti, entro qualche ora avremmo sicuramente un quadro più chiaro della situazione."
Guardandomi intorno effettivamente notai la totale assenza di sangue se non nel punto in cui doveva essere avvenuto questo stupro. Una domanda mi sorse spontanea: "Se siamo certi di questa violenza fisica, ma non risulta alcuna traccia seminale, con cosa è stata stuprata?" 
Forse quel pensiero espresso ad alta voce voleva dirmi molto più di quanto realmente potessi capire.
Il sergente mi guardò perplesso per poi tornare a fissare l'area: "Non è stata neanche fatta la denuncia per sparizione. Non abbiamo ancora delle risposte certe. Ora, mi scusi, vado a terminare di controllare la zona. E a interrogare i due testimoni."
Sollevai lo sguardo incuriosito: "Le dispiace se assisto alla testimonianza?" E dopo un cenno di capo, il sergente si dileguò, affiancando i suoi uomini.

La folla stava diventando sempre più pressante e quel che doveva essere un luogo tranquillo venne improvvisamente sommerso da gente incuriosita. Tanti pesciolini pronti ad abboccare all'esca.

Li fissai per una quindicina di minuti prima che il Sergente Bluster mi richiamasse alla realtà. Mi focalizzai su di lui, che pian piano si avvicinava a me.
"Siamo pronti per andare, Detective" disse rimanendo rigido. Lo seguii fino alla centrale, dove ero pronto per segnarmi le testimonianze.

Una coppia, lei bionda e lui castano, fu ascoltata separatamente. Lui era stranamente calmo, mentre la giovane donna continuava a torturare il fazzoletto che teneva tra le mani. 

La ragazza fu la prima e la sua dichiarazione fu nettamente più dettagliata, nonostante l'evidente agitazione.

"Questa mattina, erano circa le 6:00, come ogni giorno siamo passati dal parco per un po' di jogging. Stavamo ascoltando la musica dai nostri iPod, non parlavamo." La ragazza si fermò e prese un lungo respiro, cercando il coraggio di ricordare.
"Fred, il mio ragazzo, si era fermato per ammirare uno scoiattolo e mi aveva bloccato per osservarlo. Sa, a Fred piacciono molto gli animali, lo fa sempre... Comunque, stavamo lì con lo scoiattolo quando la nostra attenzione è stata attratta da uno spostamento di foglie. Era parecchio strano, perché non c'era un filo di vento. Me lo ricordo bene, perché correre era davvero faticoso con quel clima... Abbiamo anche pensato potesse essere qualche animale, quindi non abbiamo dato molto peso. Nel parco capita spesso di incontrarne... Quando ci siamo di nuovo voltati verso lo scoiattolo, non c'era più."
Le sfuggì un singhiozzo mentre gli istanti successivi le tornavano in mente. 
"Ci siamo guardati intorno e l'abbiamo visto poco più in là. Fred, con la sua mania per le foto, mi ha supplicato di andare a fotografarlo, ma una volta avvicinati, ci siamo ritrovati il cadavere a pochi passi. Mi creda, è stato orribile! Orribile!" 
Continuò a stritolare il fazzoletto che teneva tra le dita e io sperai che non si fermasse proprio adesso, che potesse dirci altro, forse quell'informazione che tanto bramavo.
"Ricordo, inoltre, di aver visto qualcuno nascondersi, o forse era una mia immaginazione, perché quando mi sono avvicinata al cespuglio, con Fred al seguito, non c'era nessuno."
I suoi occhi azzurri erano come distrutti. Le lacrime iniziarono a scendere come una fontana aperta, seguite dal muco che continuava a scacciare con quel fazzoletto ormai striminzito.

Pensando e ripensando a quelle parole, cominciai a farmi un'idea piuttosto chiara di cosa potesse essere successo.

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