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Tanti vestiti per poi usarne neanche mezzo. Sbuffo da mezz'ora di fronte al mio armadio passando in rassegna dei miei vestiti scegliendone poi un paio di jeans che cadevano sulla mia caviglia a sigaretta, calzandosi a pennello. Scelsi una felpa, di quelle grigie e morte, ma che compri ai concerti quindi sono tutto all'infuori che grigie e morte. 

Il suono secco del campanello mi fa dilatare le pupille mentre mi osservavo allo specchio; rassegnata. 

Scendo di corsa fino alla porta principale aprendola con uno scatto. E davanti a me c'era lei. Sembrava un angelo, guardai dietro le sue spalle per vedere se non spuntassero le ali. 

Mi sentii prendere le mani ed avvicinarmi a lei, toccando il suo petto guardando imbarazzata in basso.

Lei mi toccò il mento con un dito facendo pressione su di esso alzandomi il viso e catturandomi lo sguardo con il suo. Lo aveva fatto. Aveva qualcosa che le altre non avevano, restai in silenzio fino chiudendo lentamente gli occhi usando però tutti gli altri sensi. 

Sobbalzai quando sentii qualcosa di soffice sulle labbra.

Erano le sue labbra. Niente di piú, niente di meno. 

Un gesto semplicissimo che mi costò qualche battito, le gambe tremavano e io volevo le sue labbra su di me un' altra volte. Cosí piene e insaziabili.

e tu sorridimi.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora