Serendipity

Cap. 1

           

Anno del signore 1300. Regno di Serendipity, Inghilterra.

Come ogni sera, mi trovo nelle stanze di mio padre per studiare le pergamene reali alla flebile luce di una candela. Mentre il sole cede il passo alla luna, e i ragazzi della mia età tornano alle loro dimore per assaporare un pasto caldo, io sono ancora chino sulle carte reali a leggere delle gesta dei leggendari re di Serendipity, florida isola inglese che sorge forte e fiera a pochi chilometri dalle coste della Cornovaglia. Negli anni ho appreso come la nostra prospera Serendipity, grazie alle sue ricchezze naturali, riesca ancora oggi a vantare una certa indipendenza politica, rimanendo comunque fedele al regno inglese e ai suoi sovrani. La lealtà di questa terra e le sue immense risorse, che non di rado avevano finanziato le guerre dei reali, avevano permesso ai signori locali di governarla autonomamente, mantenendo integro l'appellativo di "sovrano".

La discendenza reale di Serendipity era nobile e antica, ogni sovrano aveva contribuito a rendere sempre più potente isola inglese che raggiunse il culmine della sua maestosità con il re Head, l'attuale sovrano.

Il re Head, oltre a rafforzare i rapporti con la madrepatria, si era impegnato a migliorare la vita del popolo, cercando di alleviare la pressione fiscale, riducendo il divario economico tra le diverse classi sociali.

Il suo sogno era creare un regno equo e felice.

Leggendo delle sue riforme e del suo grande senso di giustizia, mi sento onorato, perché so che il mio adorato padre ha contribuito a creare questo stato di grazia.

Lui, infatti, è il primo ministro del paese e braccio destro del re Head.

È il mio orgoglio e, anche se severo, lo ammiro molto.

Voglia il cielo concedermi la grazia di acquisire metà della sua saggezza!

Immerso nelle mie riflessioni, quasi non mi sono accorto che la notte è scesa da tempo, la stanchezza si sta impadronendo dei miei occhi. ' ora di tornare a casa.

«Padre››

«mm... ››

« Perché devo studiare così tanto? È ormai notte! ››

I suoi occhi, sempre impegnati nella lettura dei decreti reali, si posano su di me.

«Figlio, hai ragione, la notte è giunta a spegnere anche questo giorno, ma le cose da imparare sono, ahimè, così tante e non sappiamo quanto tempo il Signore ci ha concesso per apprenderle>>

«Cosa volete dire? ›› mi sembra di scorgere sul suo viso, una strana stanchezza.

« A volte è necessario spingersi al di là delle nostre forze, per essere in grado di sostenere chi è al nostro fianco. Dobbiamo essere saldi nelle nostre certezze per aiutare chi vacilla di fronte alla paura...››

Sento che dietro una risposta così sibillina, si nasconde un significato profondo, ma non riesco ad afferrarlo e questo mi procura una strana agitazione...

La mia sete di conoscenza viene frenata da un tonfo sordo.

Nel giro di pochi minuti irrompe nella stanza un servitore.

È madido di sudore.

Trema.

Ciò che accadde dopo fu, per me, tanto assurdo quanto incomprensibile.

Eravamo sotto assedio!

Un esercito ribelle, capeggiato da lord Jeosen, il più ricco e potente signore del regno di Serendipity, secondo per potere solo al sovrano, stava marciando verso il castello.