Pulisci-cuore

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L'estate è volata, mi sono successe cosi tante cose che ne sento ancora il peso ed è come se ogni mio tentativo di allegerimento fosse invano. Anche il "cercare di non pensarci" ormai è una tattica fallita da non so quanto tempo, e io sono qui con l'ultima pagina dell'ultimo faldone della Wally in mano da trascrivere al computer e la paura di non avere nulla da fare tra mezz'ora mi fa venire ansia.

Cerco di scrivere come un bradipo, un tasto ogni 3\4 secondi. Intervallandolo poi con un'occhiata fuori dalla finestra, uno sguardo al cellulare (no forse è meglio che evito anche quello), una grattatina al naso. Non so come arrivare a pausa pranzo, i mei colleghi sono alle postazioni, tutti concentrati sulle loro ricerche e io, niente, schiaccio bottoni.

"Allevi, buongiorno, mi dica che ha fatto tutto quello che doveva..." entra la Wally come se fosse la protagonista di una telenovela, io scatto in piedi quanto sono tesa e mi cade l'ultimo foglio dell'ultima pratica. Lo prendo frettolosamente e replico: "Si, Dott.ssa Buongiorno! sono all'ultima frase, praticamente ho finito tutto! se ha altro... sono volentieri a sua disposizione!" dico cercando di essere energica e piena di vita e nascondendo l'infarto che mi ha fatto venire con il suo ingresso nella stanza. Lei mi si avvicina e dice dall'alto del suo potere dittatoriale e maligno "Bene Allevi, mi fa piacere, ora porti tutti i faldoni in archivio, faccia posto e dia una pulita a quel carrello dei documenti...!" dice voltandosi con aria snob come se mi avesse preso per la signora delle pulizie. La guardo e la odio mentre se ne va. Mi siedo finisco di scrivere in pochi minuti quello che mancava e riassemblo il fadone.

"Signora delle pulizie in archivio, ripeto signora delle pulizie in archivio!" dice Lara arrotolando dei fogli per fare il megafono. E facendo scoppiare tutti a ridere. "Dai ma si può? Le pulizie! e prima digita e poi pulisci eppppoi?" continua gesticolando e, mentre i ragazzi commentano questo sketch degno di una sitcom di schiavisti, sento il passo inconfondibile di CC, nonchè il chiudersi della porta del suo ufficio e io....ora..... me la svigno.

Prendo il carrello, metto gli ultimi fascicoli in fretta e furia e parto a razzo verso l'archivio, uscendo dall'ufficio sento ancora i passi ormai vicinissimi, ma non mi volto, proseguo e nel cercare di voltare a destra per prendere l'ascensore, in fondo al corridoio, il guardiano mi aiuta a far virare il carrello, che altrimenti si sarebbe schiantato addosso alla vetrata del laboratorio.

Ok Alice, per almeno un'ora sei salva, anzi no, facciamo un'ora e mezza.

Dopo un non precisato tempo in Archivio, mi calmo, mi rilasso un po' e libero la mente. Canticchio e cerco di ricordarmi l'alfabeto mentalmente per mettere i fascicoli in ordine. Torno improvvisamente alla realtà quando sono arrivata alla lettera M e inizio a sentire ancora quei passi. E nei forse 4 secondi che mi separano dal Lui, io cerco di concentrarmi ma in realtà mi trovo a chiedermi perchè mi stia agitando cosi tanto. 

"Che fai ti dai alle pulizie adesso?" dice Lui, sogghignando.

"La Wally vuole che le pratiche storiche dell'Istituto tornino al loro posto e mi ha chiesto di...supervisionare la cosa!" rispondo io di getto senza neanche pensarci.

"Mi sembra giusto..." dice avvicinandosi e man mano togliendomi l'aria "...dopo dobbiamo fare l'autopsia, ricordi? quella della ragazza accoltellata.." continua con voce tranquilla, delicata ed emozionata forse, sicuramente emozionante. E non va bene questo.

"Certo!" dico io voltandomi e ritrovandomelo a mezzo metro di distanza con gli occhi che scrutano i miei chissà a cercare cosa... ma qualcosa che penso abbia già trovato.

"Ok, dammi... 20  minuti, ho quasi finito qui." dico cercando di fargli staccare i suoi occhi dai miei o i miei dai suoi, non so bene,  comunque mi costringo a tornare a lavorare, strappando quel contatto palpitante che mi rende nervosa. E' da giorni che parliamo solo di lavoro e sento che lui sta cercando di attenersi scrupolosamente a quello, per rispetto mio, o perchè l'ho portato all'esasperazione.

L'Allieva ...dopo un po'...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora