L'attesa del Natale pt1

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I mesi passano ed ormai Natale è alle porte.

"Amore di nonna, appendilo un po' più su, non si vede nulla da qui!" dice nonna Amalia indicandomi con il braccio di alzare ancora le decorazioni sull'albero di Natale.

"Va bene cosi?" dico sforzandomi di stare in equilibrio mentre sono in punta di piedi su una sedia e  cerco di allungarmi il più possibile e di non cadere addosso all'albero "...ma queste cose non le può fare Marco che è più altro??"

"No amore, lui è tanto fotografo ma queste cose di stile e di creatività non è in grado di affrontarle, mi dispiace...." dice seria scuotendo la testa "poi io quest'anno la voglio vincere la gara degli alberi di Natale, l'anno scorso per un soffio ho perso.." dice alzando il dito al cielo, con quella faccia da sfida "...e quest'anno il premio sarà mio!" con un sorriso finale che ricopre l'atmosfera di felicità, come in una soap opera.

"Ok nonna! Hai ragione, stendiamoli tutti" dico scendendo dalla sedia con un balzo e abbracciando la nonna, per darle tutto il mio sostegno.

Ah dimenticavo di dire: è lunedi primo dicembre e ho preso un giorno di ferie. Ovviamente ho dovuto supplicare per averlo, è un periodo pieno di lavoro, ma alla nonna non posso dire di "no" e di conseguenza non ha potuto dirmelo neanche Claudio. L'alternativa era che gli tenessi il muso e, visto che ultimamente succede sempre piú spesso, forse ha preferito usare il bonus-bontà! È da venerdi sera che sono a Sacrofano e ogni sera Claudio mi scrive, quasi gli mancassi, quasi fossi ormai parte delle sue notti. Infatti, a fatti, è così.

In questi giorni di lontananza sento che mi manca tanto, ma sento anche che i mesi sono passati e siamo fermi a quella casa, a quel letto, siamo fermi solo a noi. Un noi bellissimo. "Noi" parola da non nominare davanti a lui, ma che sento riconosce. E' un "Noi" parziale, forse non ha neanche la prima lettera maiuscola, ma mi rendo conto che sto vivendo in due mondi: la notte perfetta e il giorno da sola. Per quanto possa capire la posizione di Claudio, forse è il caso che cominci ad ascoltare anche me stessa ed a darmi il giusto valore.

Prendo il cellulare, mentre la nonna va in cucina a preparare il pranzo e mi siedo sul morbido divano blu con vista sul giardino. Una lucina lampeggiante sul telefono richiama la mia attenzione e mi ricorda che fuori da queste 4 mura c'è vita, fuori da queste mura qualcuno mi pensa, inaspettatamente, Claudio:

"Come procede l'allestimento? ...torni da me stasera? Dai..."

"Pensavo di dormire qui anche stasera e andare diretta in Istituto domani mattina... "

"Come preferisci..." dopo un po', sempre con la sua solita aria di uomo tutto d'un pezzo che non dimostra emozioni fuori da casa sua.
Una voce familiare da lontano mi strappa da questa tristezza che mi pervade:

"Tesoro vieniii, il pranzo è pronto! chiama tuo fratello e chiedigli se viene stasera a cena."
Torno alla realtá, ancora l'ultimo messaggio di Claudio in visualizzazione, non so cosa rispondere, chiamo Marco.

"Eccomi, si ha detto che viene stasera, ma non vuole mangiare molto." dico sedendomi davanti la tavola imbandita della cucina.

"Si, come al solito... poco mangia lui!" ridendo la nonna si siede e mi allunga il piatto con le penne all'arrabbiata.

"Grazie nonna, che profumino!!" dico sorridendo e iniziando a mangiare "Buon appetito!"

"Buon appetito amore! ...... bene ora puoi parlarmi del dottorino.....!" dice come se si fosse trattenuta per tutti e tre i giorni e ora non ce la facesse più "..tutto bene vero??"

Finisco di masticare e deglutire "...si, diciamo di si, cioè per lui sicuramente si...anche per me si, ma forse un po' no..." dico con questa scioltezza di imprecisione che a sentirmi mi viene da ridere.

L'Allieva ...dopo un po'...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora