Capitolo 3.

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Non volevo dire quelle cose, o forse sì, le pensavo davvero, ma forse dovevo tenerle per me.
Ma cosa mi interessa! Gli avranno detto di peggio a quei ragazzi, e io mi stavo preoccupando solo perché i suoi occhi mi stavano fissando?.
Presi il mio vassoio e percorsi la mensa a passo svelto, passai accanto a Kurtis, lo guardai per un istante, ma non feci neanche in tempo a fare un battito di ciglia che già era sparito in mezzo alla folla di studenti.
Posai il vassoio, mi misi lo zaino in spalla e tornai a casa.
Che giornataccia!.
La casa era vuota, la mamma era al lavoro, papà ormai da un mese era via per lavoro, e Trilly invece... Trilly! Dove si era cacciato quel cane?
< Trillyyy! Sono a casaaa! >
Ed ecco che al suono della mia voce Trilly arrivò, amavo quel cane, un pastore tedesco, era la mia ombra.
Andai in camera, buttai lo zaino in un angolo della stanza, tolsi quegli anfibi che oggi odiavo tanto e mi buttai sul letto, Trilly mi saltò addosso e cominciò a leccarmi tutta la faccia, cominciai a ridere, la prima risata in tutta la giornata, e stava rimbombando in tutta la stanza, in quel momento avevo solo bisogno di un abbraccio, o forse è da tutto il giorno che ne avevo bisogno, ma sembrava che Trilly era l'unica ad averlo capito.

Il rumore del campanello mi fece sobbalzare dal letto, fuori era già buio, guardai il telefono erano già le 19.00, avevo dormito tutto il pomeriggio, il rumore del campanello non smise per un secondo di suonare, corsi giù per le scale aprì la porta e indovinate chi c'era? Less.
<< Allora signorina stavo per chiamare la polizia ho pensato che ti fossi sentita male! Magari mentre ti facevi il bagno con la stufetta accesa, o magari eri scivolata e avevi sbattuto la testa! >>
Oddio! Odiavo i film mentali di Less, pensava sempre alle cose peggiori, riusciva a far diventare il NULLA un dramma!
< No Less grazie per i tuoi meravigliosi pensieri, ma per tua sfortuna dovrai sopportarmi ancora per un po'>
Era bellissima stasera, aveva un abito rosso che le arrivava al ginocchio, degli stivaletti color nero con delle perle attaccate ai lati, un giubbino in pelle color nero, ma ciò che dava il tocco finale erano i suoi splendidi capelli biondi che le arrivavano sotto le spalle, erano così lisci!
Sicuramente era pronta per andare alla festa dei fratelli Stevens.
Less spinse contro il mio petto un sacchetto che aveva in mano.
<< Indossalo. >>
< Cosa? >
<< Indossa l'abito che ti ho comprato >>
Stava scherzando vero? Non gli è bastata la sceneggiata che avevo fatto a scuola, ora mi aveva preso anche un abito?
< No. No. NO! Non indosserò mai questo abito, non verrò a quella festa, non dopo oggi. >
Nella mia testa mi riapparvero quegli occhi color ghiaccio. Penso che Kurtis non mi avrebbe accolto molto volentieri.
<< Va bene, non verrai alla festa, ma provalo, cosi potrò sapere se ti piace, senò sarò costretta a rimanere con il dubbio e riportarlo in negozio scusandomi con loro >>
< Perché sei così insopportabile? >
Alzai gli occhi al cielo, chiusi la porta e andammo in camera mia, mi sfilai i vestiti, li avevo da stamattina e ancora non li avevo tolti..
Less mi passò il vestito..
Wooow! Rimasi a bocca aperta, era proprio bellissimo, ma non dissi niente, non volevo dare soddisfazione a Less.
Era tutto nero, con le maniche lunghe, lo indossai, mi arrivava sopra le ginocchia, era aderente, metteva in evidenza tutte le mie curve, mi risaltava il seno, e un po' i fianchetti che io odiavo tanto, ma che con quel vestito sembravano perfetti.
Mi voltai verso Less e la sorpresi a sorridere, capii che era soddisfatta dei suoi acquisti e che per la settantaquattresima volta ci aveva azzeccato.
<< Sei bellissima Tiff, ti sta proprio bene >>
Less si catapultò verso il mio armadio e mi passò un paio di stivaletti neri con le borchie, me li aveva regalati la mamma per il mio compleanno, li avevo messi poche volte, e per lo più delle volte erano in occasione di compleanni o feste.
Li indossai, si, era proprio una combinazione perfetta, le borchie richiamavano l'attenzione e direi che con quel vestito così semplice ci stavano proprio bene.
<< Tiff dovresti venire alla festa >>
< Non posso venire, non dopo oggi, ho detto a tutti ciò che penso di loro, ho detto a loro che sono falsi e che i fratelli Stevens non sanno cosa vuol dire avere un amico >
<< Ci sarà così tanta gente che neanche si accorgeranno che ci sei, nessuno si ricorderà di ciò che è successo >>
Less riusciva ogni volta a convincermi, ci stava riuscendo, aveva comprato quel vestito per me, si era catapultata a casa mia, e ora era qua seduta sul letto a cercare di convincermi anche dopo la figuraccia che le avevo fatto fare davanti a tutta la scuola.
Forse glielo dovevo, mi sarei messa in un angolo seduta su una poltrona a osservare quei ragazzi palestrati che si facevano coinvolgere da quelle stupide ragazze mezze nude per diventare " popolari " nella scuola perché stavano con qualcuno che faceva parte della squadra di calcio.
Diedi una spazzolata ai mie capelli, la frangetta era ancora perfettamente liscia, passai un po' di mascara sulle ciglia e misi un po' di lucida labbra.
< Forza andiamo >
Less si mise a saltare per la stanza gridando dei piccoli versetti che non si riusciva a decifrare ma era felice perché stasera la stavo finalmente accompagnando.
<< Allora ce l'hai fatta a convincerla! Wow ragazze siete davvero uno schianto, forza salite in macchina, che la festa sta iniziando!>> Urlò Sebastian.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 22, 2018 ⏰

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