Amore cieco

•Capitolo primo•

"Incontri online" questa è la parola che mi viene in mente se mi chiedete perché sono in California, a Los Angeles.

Se solo ripenso a come vivevo in Zimbabwe in quella piccola casetta di periferia da 40 metri quadri con solo una cucina, un salotto, la camera e il bagno.
Al contrario di quanto si pensi, non siamo disadattati. Mancano alcuni beni fondamentali, ma paradossalmente non mancava mai un computer o un esiguo elettrodomestico. Ignoro il motivo di questo progresso a metà della mia comunità,forse per tendenza, ma so che questo parziale sviluppo mi ha stravolto la vita.

Il salotto faceva da ingresso ed era arredato con una poltrona e un tavolino dove vi'era sempre il PC, il salotto dava sul bagno: water, doccia e lavandino. A sinistra, invece, un corridoietto che portava alla cucina e alla camera.
La cucina aveva un fornello a gas di media misura, un tavolino, un lavello, il frigo e una piccola credenza dove oltre hai cibi in scatola tenevo anche le posate, 2 bicchieri, 2 piatti e una tazza per la colazione.
La camera consisteva in un letto di paglia accompagnato da una coperta per l'inverno, un comodino e una cassettiera per i pochi vestiti che possedevo.

Vivevo con mio zio e mia madre, mio padre era quasi sempre all'estero per lavoro, la cosa non mi dispiaceva a causa del suo carattere brusco, introverso ed egoistico.

Quando a sedici anni scoprii che ero promessa sposa a Renzo una delle persone più ricche e influenti della Paese, senza pensarci su due volte scappai di casa e andai a vivere nella vecchia casa di mio nonno.
Lì trovai un PC che mi cambiò la vita.

•Avviso importante•

Voglio ancora una volta ribadire che la storia non è mia ma di due mie amiche che ci tenevano a condividere il loro lavoro che io personalmente trovo magnifico. Appena ho letto la loro storia me ne sono innamorata e quindi ho voluto fare da "tramite" :)
Se volete lasciate qualche commento e una stellina, mi (ci) farebbe molto piacere.
Un bacio ❤