MAYBE _ Jungkook

È ovunque!

JIU POV

<Vedo che sei diventata ancora più alta però guarda guarda, sembra che ti abbia superata brutalmente> afferma fiero con un'espressione vittoriosa.

Rimango colpita da quella frase...
ci pensa ancora? Perché farsi così tanti problemi? Non mi ero neanche accorta di quanto fosse cresciuto.

Lo guardo impassibile.

<va bene, i miei più sentiti complimenti ma ora vorrei entrare in classe, l'insegnante arriverà a momenti> lo lascio secco.

Mi libero dalla sua presa per poi rivolgermi a Lisa e Tae che hanno seguito l'intera scena pietrificati.

<Lisa andiamo? Tae Tae ci vediamo dopo vai in classe se no fai tardi> non siamo nella stessa classe perché lui è più grande di noi di 2 anni.

<aspettate ragazze vi presento Jimin> ci blocca il biondo puntando un dito verso la persona al suo fianco.

È alto quanto me.
Ha i capelli grigi che gli danno un aspetto alternativo.
Le sue labbra sono molto carnose e delicate.

Vorrei toccarle...

Le sue guance sono un po' paffute e all'apparenza sembrano morbide.
Degli occhi grandi scuri hanno la capacità di chiudersi totalmente quando sorride.

È proprio bello... sembra un angelo.

Poi mi cade lo sguardo sui suoi vestiti, ha un jeans non troppo attillato, un paio di anfibi alti, neri e un maglione nero a collo alto sotto una giacca in jeans.

Freddoloso il tipo... è il 7 settembre e inizia ad esserci fresco ma non così tanto da doversi vestire pesante.

Mi ritrovo a fissarlo spudoratamente quando Tae inizia a parlare

<lui è Jimin, Jimin loro sono Jiu e Lalisa > ci presenta contento.

Dopo esserci stretti la mano ci rivolge un solare sorriso.

<avete già conosciuto il mio amico Jungkook vedo>

Ha assistito a tutta la scena avvenuta qualche minuto prima.

Involontariamente lo fulmino con lo sguardo.

Sto per rispondere quando 2 mani si appoggiano sulle mie spalle da dietro e la SUA voce dà una risposta al mio posto

<si Jimin-ssi, in realtà Jiu l'ho conosciuta quando eravamo molto piccoli e-> lo interrompo.

<già, per mia sfortuna l'ho sempre avuto tra i piedi, era così tanto invidioso della mia altezza che mi rendeva le giornate un inferno> ammetto punzecchiandolo un po'.
Provando a spostarmi verso destra per liberarmi, inutilmente, perché mi avvolge le spalle con le braccia spingendomi all'indietro facendo scontrare la mia schiena al suo petto, poi appoggia il mento sulla mia spalla.

Ma che sta facendo!?

Cerco di staccarmi ma non riesco a causa della sua salda presa.

Questo gesto improvviso mi ha provocato una strana sensazione, inspiegabile.

<io invidioso della tua altezza?> chiede ridendo.

<certo, il motivo delle tue prese in giro era principalmente quello, volevi sempre essere il primo in tutto, e io, una bambina innocente che se ne stava per le sue, ti avevo superato in altezza e non solo> rispondo con tono provocatorio premendo sulle ultime 3 parole e incrociando le braccia al petto, ancora appoggiata al lui e cullata dal suo respiro.