Non è stato un sogno

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«È qui la nostra ragazza?» La voce allegra di Hazelle precedette la bussata, annunciando l'arrivo delle due europee in visita. Renée e Harmony le accolsero con un sorriso, mentre entravano con due borse di stoffa ognuna.

«Ma quante cose avete portato?» Domandò Renée, dopo aver salutato le due e osservandole iniziare a tirar fuori contenitori dalle più svariate dimensioni e colori. Per tutta risposta, Zelle le strizzò l'occhio e si portò l'indice teso davanti alle labbra: «Mangiare ti farà sentire meglio, vedrai!»

«Zelle ormai è la mamma del gruppo!» Sorrise la norvegese, iniziando a distribuire le bacchette. La tedesca la guardò interrogativa un attimo, mentre le altre due sogghignarono.

«Ma... Hai cucinato tutto questo per me?» Iniziò a dire Renée, prendendo il bento che le porgeva la bionda con un sorriso. «Mi dispiace averti creato così tanto disturbo...» Zelle la fermò prima che potesse finire la frase: «Nessun disturbo! Non ci pensare neanche!»

«Oltretutto, buona parte di questa roba era per Tadashi.» Aggiunse Aisu. «Aveva detto che sarebbe tornato per pranzo, ma non lo ha fatto.»

«Quindi ora il suo cibo ce lo pappiamo tutto noi!» La tedesca estrasse dalla borsa frigo un altro contenitore, decretando con un sorriso: «E abbiamo pure il dessert! Il gelato alla vaniglia!»

«Tadashi ci scuoierà vive se viene a sapere che ci siamo mangiate tutto noi.» Rise Harmony, mentre prendeva un po' di alghe essiccate in salsa di ricci di mare. Adorava il fatto che Zelle pensasse sempre anche a lei.

La castana si voltò dall'altra parte, in volto una finta espressione offesa: «Così impara a non mantenere le promesse, a farmi sgobbare come una matta dietro ai fornelli e poi non degnarsi nemmeno di presentarsi... Ma per chi mi ha presa?» Si rivolse poi alle altre, indicando il cibo. «Mica posso buttare nella pattumiera tutto questo ben di Dio, vi pare? E ora mangiamo prima che si freddi!»

«Alla mamma non piace che il suo cibo, preparato con tanto amore, venga sciupato.» Sussurrò Aisu, lanciando un'occhiata significativa a Renée e Harmony. Le tre si misero a ridere, mentre le guance di Zelle venivano attraversate da un lieve rossore, un borbottio accompagnato da un'espressione dolcissima in volto: «Ma perché questa storia della mamma?»

«Forza, mangiamo! Buon appetito!» Sorrise entusiasta Renée, anche nel tentativo di togliere dall'imbarazzo la tedesca, mentre si portava il primo boccone alle labbra.

Pranzarono tutte e quattro serenamente, fino a che il termine dell'orario di visita non scattò. Prima di andarsene, Moni si raccomandò ancora una volta con le amiche e con Renée, che doveva riposare per recuperare del tutto.

«Fidati di noi.» Sorrise la principessa dell'Antartico, venendo seguita da quella dell'Artico, un braccio poggiato sulle spalle della collega: «Non le toglieremo gli occhi di dosso nemmeno per un istante!»

Moni annuì un'ultima volta, prima di uscire dalla porta. Il peso sul cuore era un poco più leggero: si fidava delle sue amiche, era certa che Renée sarebbe stata bene. E poi lei sarebbe tornata nel giro di poco, giusto il tempo di riposarsi un po'.

All'interno della camera d'ospedale, Renée stirò le braccia verso l'alto.

«Che ne dici di provare a dormire un po'?» Propose Hazelle, mentre lei e Aisu iniziavano a mettere apposto le cose del pranzo.

«Vi do una mano a sistemare.»

«Non se ne parla nemmeno!» Esclamò la norvegese, stendendo un braccio verso la mora. Il tono e gli occhi erano severi, ma il sorriso sulle sue labbra ne tradiva la gentilezza. «Tu devi riposare, qui ci pensiamo io e Zelle. Sono stata abbastanza chiara?»

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 29, 2018 ⏰

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