" affogo!"
Mi svegliati in fondo all' abisso, e questo fu mio primo pensiero cosciente. Freddo. Buio. Dov' era la superficie? Scalciai tutt' attorno , cercando di farmi strada verso l' alto. Mi contorsi e mi rigirai, finché non scorsi una lucie fioca, pallida e distante.
D' istinto le nuotai incontro, e mi bastò una rapida occhiata per accorgersi che l' acqua diventava sempre più chiara. La superficie doveva trovarsi da quella parte e quello doveva essere il sole.
Ma com' era possibile che il sole fosse........ Quadrato?dovevo avere le travegole. Forse era una distorsione causata dall' acqua.
"Ma chi se ne importa?! Quanta aria mi rimane? Arriva li e basta, nuota!
I miei polmoni si gonfiarono, mentre delle bollicine mi sfuggivano dalle labbra correndo verso la luce lontana. Scalciai e artigliati l' acqua come un animale in gabbia. Ora riuscivo a vederlo, quel soffitto increspato che ad ogni bracciata diventava sempre più vicino, eppure ancora così distante. Il mio corpo gemeva dolore, i miei polmoni bruciavano
" nuota! NUOTA!"
Crack!
Mi contorsi scosso da un'improvvisa scarica di dolore che mi attraversò dalla testa ai piedi. La mia bocca si aprì in un grido strozzato. Mi allungai verso il bagliore per appoggiarmi a un respiro per appoggiarmi alla vita. Tra 1000 schizzi emersi nell'aria fresca pulita. Tossici. Quasi mi strozzati. Ansimai. E risi. Finalmente respiravo.
Mi godetti il momento chiudendo gli occhi e lasciando che il sole riscaldarsi il viso. Ma quando li riaprii, Non riuscì a credere a quello che vedevo. Il sole era quadrato! Strizzare le palpebre. Anche le nuvole? Al posto di tondeggianti e batuffolose palle di cotone sopra la mia testa fluttuavano pigramente dei sottili oggetti rettangolari.
" hai ancora le traveggole" pensai tra me e me. " Hai sbattuto la testa quando sei caduto dalla barca e ora sei un po' stordito."
Ma ero davvero caduto dalla barca? Non riuscivo a ricordare. Effettivamente non ricordavo proprio nulla né come era arrivato qui né dove fosse "qui"
"Aiuto" gridai scrutando l'orizzonte in cerca di una nave un aereo o un misero puntino di terra. " Vi prego chiunque! AIUTO!" ma non ottenni alcuna risposta solo silenzio.
attorno a me c'erano soltanto acqua e cielo.
Ero solo.
Quasi.
Quel cosa Guizza a pochi centimetri dal mio viso un lampo di tentacoli attaccati a una grossa testa nero-grigiastra. Gridai e scalciare all'indietro sembrava un calamaro ma era quadrato. Come tutto in questo strano posto. I tentacoli si svolsero verso di me spalancandosi. Mi ritrovai a fissare dentro a una bocca rossa e irta di bianchissimi denti Aguzzi. Con la gola secca e il cuore in tumulto guitar goffamente via dalla creatura non ce n'era bisogno in quel momento i tentacoli si serrano e il calamaro schizzo via Nella direzione opposta..........
(Da qui in poi c' è un altro pezzo ma non mi va di scriverlo pk è troppo lungo PERDONATEMI!).......... Licitazione mi mise il turbo con gli occhi puntati in avanti presto vi di altri alberi costeggiare la spiaggia assolata e all'improvviso il pendio verde Bruno di una collina. "Terra" gridai. " TERRAAAAA!"
L'avevo fatta! calda solida terra! Qualche altra ghiacciata e sarei arrivato dammi colto da un'ondata di sollievo è proprio come un onda che si infrange contro la bottiglia il sollievo si dissolse in un attimo. Avevo avuto a malapena il tempo di esultare quando l'isola mi si parò davanti mentre raggiungevano arriva in testa Sto tornando la stessa confusione di quando mi ero svegliato.
L'isola era quadrata o piuttosto e l'ho fatta di quadrati ogni singola cosa sabbia per rocce perfino quelle cose che mi erano sembrate alberi. " ok" dissi rifiutandomi di credere ai miei occhi." solo un minuto mi serve solo un minuto" con l'acqua che mi arrivava alla vita respirando e strizzando le palpebre attesi che la vista Si schiarisce E non certo che da un momento all'altro tutti quegli spigoli sarebbero tornati alla loro morbida e sinuosa normalità.
Non accadde.
" sarà la ferita alla testa" messi nuotando fino alla riva" poco male mi assicurerò che non sanguini troppo e..." Istintivamente la mia mano Si solleva per tastare la presunta ferita. sobbalzai. " ma che...?" all'estremità del mio braccio rettangolare c'era un cubo carnoso che non voleva saperne di aprirsi " dove era finita la mia mano?" gridai in preda al panico.
Con un senso di vertigine e la gola serrata scrutai nervosamente il resto del mio corpo avevo i piedi a forma di mattone le gambe rettangolari e i. Orso a forma di scatola di scarpe il tutto coperto da vestiti dipinti addosso.
" che diavolo mi succede?!" urlai alla spiaggia deserta.
" questo non è reale!" Trilly correndo avanti e indietro cercando di strapparmi via quegli abiti disegnati. Respirando affannosamente mi precipitai verso l'acqua per scorgere il riflesso rassicurante del mio volto ma non vivi alcunché " Dove mi trovo?" gridai al mare scintillante. " che posto è mai questo?".
Pensai all'Acqua e come mi ero svegliato... Ma mi ero davvero svegliato?
" è un sogno!" dissi con una nota di sollievo nella voce.
" ma certo!" e per un attimo tornare quasi in me stesso.
" sono un sogno pazzesco presto ti sveglierai e..."
E cosa? cerca di immaginarmi al risveglio della mia abitazione nella mia vita ma non ci riuscì. ricordavo il mondo il mondo reale fatto di forme morbide e rotonde di persone casa automobili e vite qualsiasi. ma non mi ricordavo quale fosse il mio ruolo in tutto ciò.
la vista Mi si appannava mentre un pugno invisibile si serrava attorno ai miei polmoni. "Chi sono?"
La tensione polso attraverso le vene del collo. percepivo la pelle sul mio viso le radici nei miei denti. stordito e nauseato barcollare verso la base della collina. come mi chiamavo? qual era il mio aspetto? era vecchio? era giovane?
guardavo il mio corpo quadrato non riuscivo a capire nulla. era un uomo o una donna?