24. Will you stay with me?

1K 26 0
                                    

La notizia di Lynn mi sconvolse, completamente. Quella mattina mi sentii come mio padre, che all'improvviso era stato inondato da notizie sconvolgenti che non si aspettava. Neanch'io mi aspettavo della relazione tra Lynn e Robert e dalla gravidanza che ne era susseguita, né mi aspettavo che la mia paura nel dire di me e Justin a Robert portasse ad un tradimento da parte del mio migliore amico. E, per concludere, ancora non capivo perché Davis volesse a tutti i costi sapere se tra me e Justin ci fosse qualcosa. L'altra sera aveva detto che non si sarebbe fermato finché non avesse ricevuto ciò che più bramava, ovvero me. Voleva farmela pagare perché il rapporto che avevo con Lynn la stava allontanando la lui? Si era innamorato di me? O forse voleva Justin. Bello com'era il mio ragazzo, non me ne sarei stupita.

Stanca di pensare ancora, mi alzai dal divano e andai in cucina a prepararmi un pancarrè con la Nutella. Dovevo affogare le mie preoccupazioni su qualcosa e la Nutella era un'ottima alleata quando si trattava di pensieri che dovevano essere accantonati. Preparai il pancarrè e ci diedi su un morso quando bussarono al campanello. Prima di aprire controllai chi fosse, non volevo fosse di nuovo Davis. Fortunatamente era Justin.

«Hei, piccola nutellina» Justin mi accarezzò il viso non appena aprii, poi mi diede un bacio al lato della bocca. «Eri sporca» si giustificò ed io risi.

«Finalmente sei qui!» urlai gettandomi, di peso, tra le sue braccia, sempre tenendo stretto il mio pancarrè con la Nutella.

«Giornata pesante, eh?» mi chiese accarezzandomi la schiena. Annuii e feci per dare un morso alla mia merenda.

«Vuoi?» gli chiesi e lui, senza rispondere, morse il mio panino. Sorrisi alla sua dolcezza e lo lasciai entrare in casa chiudendo la porta alle sue spalle. Entrammo entrambi in salotto e mi sedetti subito sul divano chiudendo gli occhi. Ero davvero stanca, sia fisicamente che psicologicamente. Perché non potevo semplicemente essere felice? Perché non potevo avere una relazione semplice, con i suoi alti e bassi, ma pur sempre tranquilla? No. Io dovevo scegliere di innamorarmi di un mio professore, dovevo scegliere di incasinare a entrambi la vita, dovevo scegliere di sbagliare. Sbagliare di grosso. Ma di certo lo sbaglio migliore che potessi fare.

«Sai che ho amato quando stamattina mi hai chiamato 'amore'?» disse Justin accarezzandomi dolcemente la schiena. Gli poggiai la testa sulla spalla e chiusi gli occhi. Paprika venne a sedersi sulle mie gambe ed io presi ad accarezzarle la testa sorridendo.

«Vuoi che lo faccia più spesso?» sbadigliai e mi strinse di più a lui. Cominciai a sentire gli occhi pensanti e il mio respiro calmarsi: era il segno che stavo per addormentarmi.

«Non devi sentirti obbligata, piccola mia. Sei tanto stanca?» annuii e sbadigliai, le poche ore di sonno si stavano facendo sentire. «Vuoi stenderti a letto e riposare?»

«Ho promesso a Erick che sarei andata a trovarlo nel pomeriggio, dovremmo andare a casa tua» mi alzai col busto facendomi forza. Justin mi guardò dal basso, sorridendo. «Cosa c'è?» gli chiesi inclinando la testa.

«Hai la forma del cuscino stampata sul viso e l'espressione di una talpa. Papà non se la prenderà se vai da lui alle sei piuttosto che alle quattro. Dai, vieni, ti accompagno in camera così riposi un po'» Justin si alzò e mi prese dolcemente la mano. Sbuffai teatralmente facendolo ridere il ragazzo al mio fianco, in realtà trovavo quel suo gesto tremendamente dolce. Arrivammo in camera mia e Justin si sedette subito sul letto. Io lo guardai stando in piedi e incrociai le braccia al petto.

«Resti con me?» gli chiesi dolcemente.

«Certo che resto con te, piccola» Justin mi sorrise e si abbassò per togliersi le scarpe.

«Bene» dissi. Mi girai e, con un gesto veloce, mi tolsi la maglia. «Sappi che con i vestiti sporchi non si dorme nel mio letto» tolsi anche i jeans lentamente. Sciolsi i capelli e infine mi girai, trovando Justin a guardarmi impietrito. «Cos'hai da guardare?» gli chiesi ridendo. Justin sbattè un paio di volte le palpebre prima di togliersi la maglia con uno scatto. Risi e mi avvicinai al cuscino per prendere il mio pigiama quando Justin mi fermò la mano.

È tutto un casino ma ti amoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora