Chapter 27.

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Sento il campanello suonare e lancio uno sguardo stranito all'orologio appeso alla parete, per poi andare ad aprire la porta.

Sgrano gli occhi alla vista del mio migliore amico, stranita e meravigliata. Che ci fa qua?

- Nicolò?- chiedo come se fosse più normale vedere un fantasma che lui - Che sei venuto a fare?-.

- So contento anche io de vedette- ironizza per poi darmi una leggera spinta ed entrare in casa, senza che nessuno lo inviti.

- Sono seria, che ci fai qua? Mi era sembrato che non te ne sbattesse nulla di me.- il mio tono è freddo come il ghiaccio, sono furiosa per il modo in cui lui si è comportato con me.

- Devo parlarte. - è l'unica cosa che dice, accomodandosi nel mio divano, così io alzo gli occhi al cielo e poi lo imito.

- Parla velocemente, perché Giovanni è uscito da tanto e tra poco tornerà- mento, senza nemmeno saperne il motivo.

- Non dirme stronzate, sto qua fori da ore, Giovanni è uscito mo.- mi lancia un'occhiata fulminea - Quindi state zitta e ascolta quello che te devo dì-.

Alzo ancora gli occhi al cielo e lo invito a parlare con un gesto della mano, così lui si passa la mano sui ricci, come per raccogliere le idee, prima di parlare.

- So cosa è successo tra e Arturo.- taglia corto, facendomi strabuzzare gli occhi per la meraviglia - So venuto pe dirte che so che tu lo ami ancora, nonostante lo neghi a te stessa e ormai ti stai allontanando anche da noi- fingo di non notare il suo tono infastidito quando pronuncia l'ultima frase, non sono io quella che si sta allontanando, sono loro che non sono più interessati a me.

- Sei venuto qua solo per farmi da psicologo, Nicolò?- chiedo trattenendo a stento le urla - Cosa vuoi da me? Cosa volete tutti da me? Non vi importa di me, mi hai vista piangere disperata e non mi hai nemmeno chiesto cosa mi fosse successo, e ora vieni a casa mia così, senza un motivo, a ripetermi 'ste fesserie?-

- Ao', ma che stai a dì?- urla, con nervoso - Ma che te passa pe quella testa che c'hai? Tutte 'ste stronzate da dove te escono?-.

- Non sono io quella che spara fesserie.- incrocio le braccia al petto, guardandolo con sfida - Giovanni aveva ragione, non vi importa più di me e ne sto avendo tutte le prove-.

Ride nervosamente e scuote la testa. - Dovevo immaginà che erano parole de quel deficiente, ma te rendi conto che stai a crede a tutto quello che te dice 'sto scemo qua?-.

- Non ti permetto di parlare così di lui.- mi alzo in piedi, con rabbia - Almeno Giovanni mi sta accanto, tu te ne freghi-.

Anche Nicolò si alza in piedi e si avvicina a me, puntandomi un dito contro. - So venuto pe parlarte de 'na cosa importante, ma a quanto pare te piace attaccà e persone che te vojono aiutà.- urla fuori di sé - Preferisci crede a tutto quello che er fidanzato tuo te dice, invece che a quelli che dicevi esse a famiglia tua. A Deianì, sentime bene, sei n'artra persona, non sei più mi sorella, quella del passato, e finché starai co quer pagliaccio, e cose nun mijoreranno più. Fatte sentì quando te torna a ragione-.

Scuote la testa con fare schifato ed esce da casa mia sbattendosi la porta alle spalle, senza nemmeno darmi il tempo di ribattere.

Digrigno i denti per l'urto e serro le mani in un pugno, cercando di non far venire giù le lacrime colme di rabbia e risentimento.

Non sono io quella ad essere cambiata, inutile che lui faccia queste inutili sfuriate. Io sono sempre la stessa ragazza di quattro anni fa, identica.

Mi lego i capelli in uno chignon disordinato, per poi recarmi in bagno e riempire la vasca fino all'orlo con acqua calda e sali da bagno profumati.

Mi spoglio velocemente e mi immergo completamente, cercando di rilassare i muscoli e svuotare la mente.

Rivorrei indietro la mia vecchia vita.

*

Nicolò's pov

Entro alla Dark House e saluto velocemente, chiedendo dove sono gli altri, visto che sono presenti solo Lella, Marina e Luke.

- Dylan non so dove sia, non ci ha detto nulla a parte che stava uscendo, sembra ci stia nascondendo qualcosa ultimamente, credo abbia una ragazza. Umberto sta dal dentista. Arturo con Yalda- risponde Lella, chiudendo una rivista che ha tra le mani - Tu dove eri? Perché hai 'sta faccia?-.

- So stato da Deianira, volevo parlarle, sinceramente e con gentilezza, ma lei ha sbottato, non so che le prenda, ma non è più la stessa di prima.- do un pugno al muro, con rabbia, senza riuscire a controllarmi, e sento il sangue colare dalle nocche.

- A Nico, secondo me devi parlà co ragazzo suo, ceh pe me er problema principale è lui. Me pare che le sta a fa er lavaggio der cervello- mi giro verso Luke sentendolo parlare e annuisco. Se anche lui, nonostante non conoscesse la Deianira di prima, mi dice una cosa del genere, significa che è così, è proprio come avevo pensato io.

- Ce sto a pensa da appena m'ha stretto a mano, 'sto fijo de 'na mignotta.- continuo a respirare pesantemente a causa della rabbia e Lella si alza e si avvicina a me, per poi portarmi in bagno.

Mi appoggio al muro con la schiena mentre lei afferra del cottone e un disinfettante verde dal mobile appeso in alto.

- Dammi la mano, amò- faccio come mi ha detto e lei disinfetta le mie nocche insanguinate, con dolcezza e calma, facendomi sentire, così, pochissimo dolore.

- Come fai a stare così paziente?- le chiedo esausto - Perché io sto male a saperla così. Me ammazza sapè che nun so più niente pe lei-.

La mia ragazza alza lo sguardo verso il mio e vedo i suoi occhi lucidi, segno che sta trattenendo il pianto. - Nico, ci provo a essere forte, ma anche io ci sto male, Giovanni ce la sta portando via e questo mi distrugge, lei è mia sorella e io ho tremendamente bisogno di lei-.

Sento il nervoso aumentare nei confronti di Giovanni, sentendo la voce rotta della mia ragazza. Questo bastardo psicopatico sta facendo del male a tutti.

- Ti giuro che la riporterò da noi, la riporterò a casa- sussurro nell'orecchio della mia fidanzata, prima di stringerla forte a me, per darle un po' di coraggio.

Ci riuscirò, costi quel che costi.

Love and Drugs|| Side Baby ( Momentaneamente Sospesa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora