Una foglia, viveva con altre foglie, su un albero, normale, insieme alla sua famiglia.
Era sola,
e non gli dispiaceva,
ansi...preferiva starsene da sola piuttosto che incontrare altre foglie dal colore insopportabile.Un giorno però, conobbe un'altra foglia, gli piacevano le stesse cose che piacevano a lei, erano identiche, ma non poteva dirlo, perché nessuno avrebbe accettato una loro possibile amicizia, dato che non sapeva di che colore e forma era. Un giorno la foglia più grande, nonché il padre, notò un comportamento strano da parte della fogliolina più piccola, e quindi gli chiese...se questo comportamento era dovuto a qualcuno, la sentiva "ridere" la sera, la vedeva più allegra del solito, a differenza del resto della giornata. Tranne la sera, emanava un colore spento...secco. La fogliolina allora rispose:"No, stavo giocando, forse sarà stato il vento a farmi "ridere"". Sfoggiò uno dei suoi migliori "sorrisi", ma anche il più falso. Il padre non sembrava molto convinto, la fogliolina lo notò, ma fece finta di niente. La verità era che...si sentiva triste e sola. Perché d'altronde...nessuno tollera per davvero la solitudine. Quando in autunno si riunivono sul terreno, lei si lasciava cadere sempre in un posto in disparte, da sola. Nessuno la notava, ma a lei gli stava bene così. Aveva la sua amica che sentiva all'insaputa di tutti, odiava dover inconsciamente chiedere un po' di "attenzione". No...la parola "attenzione" è sbagliata, lei voleva solo una persona che la accettava per come era realmente, senza maschere, ma a quanto pare gli si paravano sempre degli ostacoli davanti. Come se il destino avesse segnato su di lei una maledizione. È vero...che il mondo fosse crudele? Si. Ma lei si adattava. Persino la sua famiglia era un ostacolo, voleva allontanarsi da loro e non vederli mai più neanche loro si curavano della sua esistenza, che fosse ritenuta inutile? Non rispose, anche se quella domanda gli girava sempre in testa. Guardava la gente attorno a lei, sembrava...felice!
"Compiuta la maggiore età diventerò indipendente, volerò con l'aiuto del vento! E finalmente incontrerò la mia migliore amica!" Pensava entusiasta la piccola, oramai, la sua speranza era solo quella. In quel periodo dell'anno stava sempre posata su una scala da cui non passava nessuno, gli piaceva quel posto, era tranquillo e solitario... gli dava la possibilità di riflettere, di trasportarsi in un mondo dove tutto fosse allegro e felice, spesso "sorrideva" senza neanche accorgersene, le piaceva distaccarsi dal mondo terreno, per entrare nella propria mente e fare quello che voleva. Immaginava le avventure di lei e la sua amica, la immaginava a modo suo.
L'indipendenza e il continuare a pensare...per lei sognare non esisteva, non ci credeva...
Forse...un giorno avrebbe potuto incontrarla e riscattare quegli anni passati in solitudine, fra i pensieri...