Pioveva ed ero solo a casa. Ripensavo a tutte le persone che mi hanno voluto bene e che ancora mi vogliono bene. Non ci potevo pensare che stavo per fare una cosa del genere!
*flashback*
"Andrea?? ... sei davvero tu??" Avevo davanti a me la ragazza più bella che io abbia mai incontrato, ero troppo piccolo per capire che mi piaceva. Erano passati quasi 5 anni da l'ultima volta che ci siamo visti, eravamo in quinta elementare.
Lei, Margaret, 15 anni. Bella, alta 1.70, capelli biondi e occhi celestiali. Simpatica, solare, estroversa e lunatica. Proprio lei, era la ragazza dei miei sogni e finalmente dopo tanto tempo ci siamo rincontrati.
"E-e ciao Margaret" dissi un po’ timidamente " Oh mi sei mancato tantissimo. Come stai? Sei diventato un ragazzo davvero stupendo, hai dei occhio verdi da far invidia a uno smeraldo" sempre la solita, la vidi che si slanciò verso di me per abbracciarmi. "Grazie, anche te mi sei mancata e non sai quanto. Ma anche te vieni in questa scuola?" Gli chiesi curioso di averla trovata li " Si, che strano vero??!! Tutto questo tempo e non ci siamo mai incontrati" iniziò a ridere. Non mi ricordavo più la sua risata, era troppo bella. Non è che sto sognando??
Iniziai a piangere ripensando a Margaret e iniziai a prendere la lama e appoggiarla sul braccio, un po’ più in su del polso. Ricordai la sua voce e la sua risata così stupende e tutte quelle volte che mi aveva chiesto aiuto e non potevo fare niente per aiutarla. Da quell'ultimo pensiero tirai un taglio netto. Ormai non sentivo più il dolore, era come se il mio braccio fosse sotto anestetico.
Il sangue iniziò a colare giù per la mano e per terra, guardai quel liquido rosso come se fossi ipnotizzato.
Rimasi li a fissarlo, colava giù dal mio braccio fino ad arrivare per terra iniziando a formare una piccola pozza. Ero li, fermo sul bordo della vasca, il contrasto tra il bianco delle piastrelle e il rosso del sangue mi fece ricordare di un mio vecchio bigliettino in cui disegnai un grosso cuore a Margaret.
Pensavo di continuo a lei “e se quel giorno non l'avessi incontrata, e se lei non mi avesse mai riconosciuto, io avrei sofferto lo stesso come ora?” Forse si, forse per un'altra ragazza.
*flashback*
"Andrea, quanto tempo!” mi disse un po’ triste. Ci incamminammo attraverso il corridoio verso la sua classe. Non ci posso credere che fa seconda e io in due anni non l'abbia mai riconosciuta. È stranissima questa situazione, due vecchi amici e compagni che si ritrovano nella stessa scuola senza saperlo. Iniziai a parlare per rompere quel velo di imbarazzo che scese tra di noi " ehm ... come mai hai scelto questa scuola?" Non sembravo tanto convincente. Lei si girò di scatto verso di me, guardandomi con quei occhi azzurri quasi trasparenti da perderti dentro. Mi porse un sorriso dolcemente " beh mi sembra molto scontato, vorrei viaggiare e qua ho la possibilità di imparare le lingue e di avere già qualcosa in mano quando uscirò". Devo dire che ha le idee chiare " pero ..." continuò" non so che fare una volta uscita, dopo che me ne sarò andata da qui che farò all'estero? È questa la questione che mi mette un po’ di dubbi Andrea". Annui, già, manco io ci avevo pensato. Sinceramente pensavo a finire la scuola senza cercare di perdere anni inutili, però fatto sta che siamo ancora "piccoli" per decidere che fare un indomani. " massì non ti preoccupare per questo, abbiamo solo 15 anni e secondo te riusciamo a capire che faremo da grandi ?! Ahahah come è probabile che andremo a pulire i bagni oppure diventeremo dei pezzi grossi , non si sa" la tranquillizzai. Si mise a ridere pensando lei con una bandana in testa a pulire i bagni cantando canzoni che per noi ora sono nuove.
*serba me serbavo te* salvami e io ti salverò. Stringevo forte in mano questa medaglietta che mi regalò Margaret al mio compleanno. È una scritta in latino. Quel giorno quando la ricevetti mi disse all'orecchio sussurrando:" salvami e io ti salverò, ricordalo per sempre Andrea io ci sarò per qualunque cosa"
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the warrior of a darkness
Подростковая литератураstoria di un intrigante coppia di ragazzi, con mille sventure e mille emozioni