prologo

116 4 0
                                    

Prologo.

Il telegiornale annunciava neve per il prossimo fine settimana. Era inverno inoltrato e il mio compleanno si stava avvicinando, avrei compiuto diciannove anni a febbraio.

Erano le sette e mezza di sera ed era già buio pesto ad Holmes Chapel, era lì che io e mio padre ci eravamo trasferiti da circa un anno e fra tutte le città che avevamo girato era la mia preferita, non solo perchè eravamo in Inghilterra ma anche perchè era una cittadina tranquilla. Mio padre lavorava come cuoco in un ristorante chiamato 'The naked lunch' il perchè di questo nome? Avrei preferito non scoprirlo ma purtroppo l'ho scoperto. Ad ogni pasto scattava l'ora x e un numero di spogliarelliste entrava nella sala. Per questo era il locale più frequentanto e più costoso della città.

Cosa c'entravo io? Ero semplicemente la ragazza delle pulizie, Brooklyn.

Avevo finito la scuola e non potendo proseguire con lo studio avevo deciso di aiutare mio padre con i soldi, non venivo pagata tantissimo ma non potevo lamentarmi in tempo di crisi.

La nostra casa era graziosa e mi piaceva tenerla in ordine mentre mio padre era a lavoror tutto il giorno.

Andai in camera mia e mi vestii da ragazza delle pulizie, una tuta, un maglione e tutto il resto. Legai i capelli e presi la bicicletta dal garage, presi le chiavi di casa ed uscii. Faceva un freddo cane e cominciavo a pensare di non essermi coperta abbastanza. In bicicletta ci volevano 15 minuti per arrivare, in macchina forse cinque, ma la aveva mio padre.

Posai la bicletta come sempre dietro il vialetto e la legai, entrai dalla porta secondaria ed andai a prendere il necessario per pulire, mi tolsi il cappotto e lo appoggiai su una sedia. Erano le otto, alle nove il ristorante apriva per la cena e restava aperto fino all'una, toccava a me pulire lo schifo dei clienti del pranzo. 'Per mio padre' mi ripetevo ogni volta.

Prima di cominciare lo andai a salutare.

''Ciao papà'' entrai in cucina, lui si voltò e mi sorrise.

''Ciao Brooklyn, com'è andato il pomeriggio?''

''Bene, ho letto il libro che avevo preso in biblioteca''

''Ti è piaciuto?''

Annuii.

''Vado a pulire''

''Ci vediamo a casa tesoro'' gli sorrisi ed andai nella sala. Mi era andata bene, non dovevo pulire tantissimo.

Cominciai col prendere un sacchetto della spazzatura e buttare tutti gli avanzi.

Dopo qualche minuto mi sentii chiamare, mi voltai e vidi una delle ragazze spogliarelliste, Jessica, una delle poche che mi stava simpatica.

''Ciao Jessica, com'è andata oggi?''

''Per ora bene ma per stasera sono preoccupata''

''E perchè?''

''Dicono che c'è gente molto importante''

''Figuriamoci''

''Davvero! Anzi è meglio che vada a prepararmi, ciao Brooklyn!'' uscì dalla sala e finalmente fui di nuovo sola.

Pulii i tavolini, passai l'aspirapolvere e sistemaii il palco dove si esibivano Jessica e tutte le altre. Erano le otto e mezza e non mi rimaneva che passare un panno bagnato con un pò di detersivo per terra, ero a metà lavoro quando sentii delle voci dietro di me avvicinarsi.

''Allora perchè non ci mettiamo già a sedere tra poco apriremo non conviene andarsene ora'' non mi era mai capitato di vedere nessuno oltre mio padre e le spogliarelliste durante il mio turno, non un cliente, una volta avevo visto soltanto il capo di mio padre.

Mi voltai.

''Oh, mi ti dispiace Brooklyn se ci mettiamo a sedere, tanto hai quasi finito a quanto posso vedere, giusto?'' annuii. Era il capo di mio padre, lo riconobbi subito, dietro di lui due ragazze e un ragazzo, un ragazzo che non avevo mai visto ma che riconobbi quando i nostri occhi si incontrarono. Il ragazzo dagli occhi verdi, i capelli ricci, il fisico asciutto, il cliente abituale più ricco di tutti. Harry Styles.

Lo riconobbi grazie alle mille descrizioni fatte dalle ragazze del locale che sognavano una vita con lui, facevano a gara ogni sera a chi lo faceva godere di più e guadagnava di più.

Odiavo ammetterlo ma anche io avevo sognato un giorno di poterlo vedere.

Non potevo dare torto a nessuna di quelle ragazze perchè Harry Styles era davvero un bellissimo ragazzo. Continuai a pulire ma distrattamente, non mi sentivo a mio agio. Dopo dieci minuti finii e presi le mie cose.

''Brooklyn, vieni qui un secondo'' andai dal capo di mio padre che era avvinghiato ad una ragazza che avrà avuto la mia età, e lui ne aveva una quarantina.

L'altra ragazza abbracciava Harry ma lui non sembrava farci casa, doveva esserci abituato, i miei occhi incontrarono i suoi involontariamente.

Harry indossava dei pantaloni scuri, una maglietta bianca ed una giacca.

''Volevo cogliere l'occasione di ringraziare te e tuo padre per il lavoro che state facendo. Tuo padre cucina davvero bene, è difficile trovare gente come voi'' una della ragazze rise e mi sentii una stupida, mi voltai e proseguii fino allo sgabuzzino dove posai le cose e presi la spazzatura che buttai nel cassonetto vicino, slegai la bicicletta.

''Ti sei dimenticata questo'' alzai lo sguardo e vidi Harry Styles davanti a me con un sacchetto della spazzura.

''Non puoi farlo tu?''

''Non è il mio compito''

Non lo avrei mai immaginato così sfacciato. Presi il sacchetto e lo buttai.

''Quando ti rivedrò ragazza delle pulizie?''

''Spero mai più''

Montai sulla bicicletta e tornai a casa il più velocemente possibile perchè stavo morendo dal freddo. Mi feci una cioccolata calda e guardai un film nel tentativo di dimenticare Harry Styles ma non ci riuscii, pensai a lui per tutta la sera.

the naked lunchDove le storie prendono vita. Scoprilo ora