Capodanno

289 4 11
                                    

Sono in un bar insieme ai miei amici. Ho appena accettato di ballare con un ragazzo e adesso sento le sue labbra sul mio collo.

Non so se voglio tutto questo.

Mi sono lasciata con il mio ultimo ragazzo pochi mesi fa e ora mi ritrovo qui in pista con uno sconosciuto e che per di più avrà minimo una quindicina di anni in più di me.

Mando al diavolo tutto quanto. Questa notte mi voglio divertire.

Volontariamente mi spingo contro il suo bacino, sentendolo gemere nelle mie orecchie, mentre le sue mani mi stringono i fianchi coperti da un misero tubino, facendomi sentire il suo membro.

Non resisto. Lo voglio.

Giro la testa di scatto guardandolo negli occhi. Con un movimento fluido mi fa girare e ci ritroviamo occhi negli occhi.

Mi abbraccia, continuando a ballare al ritmo di quella musica da discoteca che per noi diventa un lento e mi dice:"Piacere, Marco."

"Samantha, ma per tutti sono Sam."

"Sam ti va di venire con me?"

Annuisco prendendo la sua mano. Mi trascina verso i bagni del locale. Non sarà il massimo del romanticismo, ma in quel momento me ne frega meno di zero.

Mi trascina nel primo bagno libero e chiude la porta a chiave, mentre dagli altri provengono dei gemiti, evidentemente altre coppiette hanno avuto la nostra stessa idea.

Mi sbatte contro il muro con forza e si avventa sulle mie labbra, leccando quello inferiore per poi aggiungere la lingua immediatamente.

Le sue mani vagano raggiungendo l'orlo della mia gonna, che viene sollevata sopra i miei fianchi, mentre la mia bocca non accetta di staccarsi dalla sua.

È come l'aria:le sue labbra sono necessarie per respirare.

Le mie mani scorrono sul suo petto, slacciando ogni  bottone della camicia nera, che invitabilmente viene sfilata e appesa al gancio della porta.

Il mio vestito fa la stessa fine. Marco si allontana un attimo per guardarmi.

Si lecca le labbra lascivamente e il mio cervello non capisce più nulla.

Gli vado vicino baciandolo e slacciandogli i pantaloni, mentre le sue mani raggiungono le mie natiche, stringendole. Inevitabilmente mi sfugge un gemito.

Lascio cadere i suoi pantaloni a terra.

I miei occhi vagano sul suo corpo.

Non una singola goccia di inchiostro macchia quegli addominali non tanto accennati, ma dopotutto non sono una che guarda molto alla forma fisica.

E poi, diciamola tutta, è perfetto.

Quel ciuffo che vorrei stringere ogni singolo secondo nelle mie mani e che sembra godere di vita propria è solo l'apice di quel viso che ha un sorriso semplicemente magnifico.

Ok Sam è una scopata, nulla di più.

Ma qualcosa in me scatta, mandando a fanculo quella vicina stressante situata nel mio cervello e mi avvento su di lui, che, per la sorpresa, perde l'equilibrio e sbatte contro la parete.

Un mio bacio zittisce ogni lamento.

Quelle labbra si incastrano alla perfezione con le mie e non posso farne a meno.

Il mio cuore fa capriole a ogni tocco della sua lingua con la mia.

La sua erezione preme contro il mio inguine e i boxer gli stanno stretti, lo capisco dai suoi gemiti.

Scendo con la mano ed entro nel suo intimo, sentendolo sospirare contro la mia spalla.

È ben dotato e questo mi fa sorridere... oltre che sperare che questa cazzata non mi deluda.

Faccio scivolare l'elastico dei suoi pantaloni oltre i suoi glutei e verso il pavimento, mentre le mie mani stringono il suo sedere.

Mi morde la spalla e io non posso fare altro che gemere.

È rude, ma dolce.

Questo mi fa andare in tilt.

Le sue mani sono sulla mia schiena e in poco tempo il mio reggiseno si trova a terra, mentre continua la sua discesa verso le mie mutande, che fanno la stessa fine del pezzo sopra del mio intimo.

"Con quello che li ho pagati se si rovinano ti uccido"gli sussurro facendolo ridere.

"Vorrà dire che correrò il rischio."

Mi bacia nuovamente, con più passione delle precedenti volte, incastrando la sua lingua con la mia e accarezzandomi le cosce.

So cosa vuole, quindi, con un piccolo salto, mi ritrovo avvinghiata a lui.

"Tieniti."mi dice mentre si piega e prende qualcosa dalla tasca dei pantaloni.

Le sue labbra non si staccano dal mio collo, nemmeno quando con un gesto veloce indossa il preservativo ed entra in me con un colpo secco, facendomi gemere.

Appoggia la mia schiena al muro del bagno e inizia a spingere, alternando leggere stoccate a colpi secchi.

Un mio urlo viene soppresso dalla sua bocca.

Se quella fosse l'ultima sera al mondo, potrei dire di averla trascorsa nel migliore dei modi.

Trattenere i gemiti per entrambi risulta impossibile.

Raggiungiamo entrambi il culmine nello stesso istante, guardandoci con un sorriso che definire felice è dir poco.

"Cosa...ne... pensi-dice Marco scostandomi un ciuffo dal volto sudato, mentre i respiri di entrambi si rifiutano di tornare  normali...o... restiamo."

"Resto."

Riprende a baciarmi e ho la certezza che quella notte non sarà destinata a finire presto.

Spazio autrice
Allora da dove inizio? Non mi sono dimenticata del sequel del precendente capitolo...è in fase di scrittura.
Tuttavia avevo pronto questo  e ho pensato di regalarvi una gioia se siete fan del gran Montanari.

Domandina...qualcuna di voi è fan di Harry Potter?
Vi spiegherò il motivo, forse, più avanti.

Dani

Una notte non di piùDove le storie prendono vita. Scoprilo ora