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Marc aveva lasciato Alice nel suo box, dopo un'altra corsa tutt'altro che tranquilla, per la quale la ragazza lo aveva abbondantemente rimproverato. Marquez aveva riso divertito, perché nonostante tutto sapeva quanto le fosse piaciuto, anche se non voleva ammetterlo. Inoltre, a lui piaceva il modo in cui Alice si stringeva di più contro la sua schiena ogni volta che compiva una manovra un po' più spericolata: era come avere il controllo dell'intera situazione e lui amava avere il controllo su tutto.

L'aveva fatta accomodare sulla sua sedia personale e le aveva calcato il proprio berretto sulla testa. -Me lo riprendo tra poco.- aveva ammiccato, col busto ancora sporto verso di lei, le mani sui braccioli della sedia. Poi era sparito dietro il separé, per infilarsi la tuta: non mancava molto all'inizio delle fp3.

Si prese un po' di tempo per schiarirsi le idee e concentrarsi sul lavoro da fare, ma quando aveva ormai infilato i pantaloni della tuta, si accorse di non aver preso la maglia termica. Doveva averla lasciata sul mobile nella zona principale. -Alice?- la richiamò da dietro il muro. -Potresti portarmi la maglia che è sullo scaffale?-.

Quando la ragazza apparve oltre il separé, si trovò davanti un Marc Marquez piuttosto compromettente: la tuta era infilata solo per metà, con la parte superiore che pendeva ai suoi fianchi, le mutande nere di cui si vedeva il bordo. Il suo torace era completamente nudo.

Alice era sicura di essere arrossita almeno fino alla punta delle orecchie e sapeva benissimo non sarebbero bastati i capelli che le ricadevano ai lati del viso o il cappellino di Marc, che le stava largo e continuava a scivolarle sulla fronte, a nasconderlo, ma avrebbe sfidato chiunque a rimanere impassibile alla vista di Marc Marquez mezzo nudo, perché era quasi sicura nessuno ci sarebbe riuscito. Non per niente faceva il modello nel tempo libero.

Gli porse la maglietta termica, spostando lo sguardo da lui e puntandolo con molto interesse sul muro arancione del box, iniziava a pensare che non sarebbe uscita viva da quel weekend, non se continuava a quel modo.

-Pensavo di essere qui per vedere la tua moto, non per assistere a un tuo strip tease,- commentò, cercando di recuperare una qualche ombra della sua solita calma, quando lui afferrò la maglietta -ti aspetto di là.- concluse poi, voltandosi sui tacchi e tornando nella parte frontale del box.

Prese nuovamente posto sulla poltrona del pilota, togliendosi il cappello marchiato Honda e passandosi una mano tra i capelli. Quello doveva seriamente essere un universo parallelo, perché stavano succedendo cose che non pensava le sarebbero mai potute succedere.

Marc ridacchiò in modo soffice tra sé e sé: sapeva bene di avere un bel fisico (ci fosse mancato altro, con tutte le ore che passava ad allenarsi!) e il fatto che la stoica a me interessano solo le moto non i piloti (tranne Rossi) Alice fosse arrossita di fronte a lui lo aveva fatto ghignare con una certa soddisfazione.

Allora non era del tutto immune al suo fascino.

Si infilò la maglia, che aderì al suo busto allenato come una seconda pelle, tanto che si intravedeva sotto il tessuto scuro sia la linea dei pettorali che quella degli addominali; i bicipiti sulle braccia si gonfiavano pronti ad ogni suo movimento.

Si passò una mano tra i capelli, cercando di dare un senso al suo folto ciuffo, e tornò nella zona principale, la tuta che ancora pendeva ai suoi fianchi. Incrociò le braccia al petto e si poggiò con una spalla al muro che separava il retro dal resto, studiando Alice con un'occhiata divertita e malandrina. Seduta sulla sua sedia, con il cappello tra le mani e l'espressione concentrata su un dettaglio insignificante, aveva ancora le guance rosse.

-Todo bien?- la prese in giro, con un sorriso sfacciato nella voce. Le si avvicinò, prendendo posto sulla sedia pieghevole accanto a lei. -Che c'è? Non avevi mai visto un hombre desnudo?- la provocò, mordendosi piano il labbro inferiore nel tentativo di reprimere una risata.

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