A Primera Vista

6.

Marc aveva fatto avanti e indietro più di una volta, provando nuovi setting e coppie diverse di gomme. In fp2 non era andato male, ma la quinta posizione non gli calzava a pennello e il confronto con le Ducati cominciava a fargli salire un po' di quel l'orgoglio tutto suo che era voglia di rivaleggere sempre e comunque. Al momento girava in 1.33, come gli altri, e nessuno sembrava pronto a battere quel tempo, il che lo rendeva appena più tranquillo perché il suo quinto posto se l'era guadagnato con un 1.32, quindi lo conservava bene.

Tornando vicino ad Alice, si accomodò sulla sedia pieghevole e si tolse il casco, passandosi una mano tra i capelli umidi. -Allora, che strategia mi consigli?- domandò a bruciapelo, come se lei fosse la sua manager e non una sconosciuta incontrata il giorno prima. Sembrava avere un buon bagaglio tecnico, il che era sorprendente, ed era curioso di conoscere la sua opinione in merito.

Si girò verso di lei e notò i foglietti che aveva sulla gambe e che stava segnando qualcosa in maniera concitata. -Cos'hai lì?- domandò incuriositi, allungando una mano guantata per fermare quella di lei e poter sbirciare.

Alice gli rivolse un'occhiata stranita, abbastanza sconcertata da quella domanda a cui era quasi sicura chiunque altro in quel box sarebbe stato più adatto a rispondere, lanciò un'occhiata in giro come aspettandosi di vedere un qualche membro del team accorrere per ascoltare le sensazioni del pilota, quando si rese conto di essere la sola a starlo ascoltando si decise ad aprire bocca -Dipende, quanto ti senti pronto a rischiare una caduta per conservare un quinto tempo che nessuno sembra pronto ad attaccare?- chiese alla fine, incrociando le braccia al petto quasi ad assumere un'aria più seria -Perchè stai usando un assetto da asciutto con gomme rain al momento, come tutti gli altri ed è difficile riuscire a scendere sotto l'uno e trentatre in questo modo. Sei dentro i dieci no? Quindi il mio suggerimento sarebbe di rimanere molto calmo e non rischiare cadute, la pista sarà asciutta nel pomeriggio, considerando le temperature e potrai attaccare i tempi delle Ducati tra FP4 e qualifiche.- si strinse nelle spalle con ovvietà -L'altra opzione è il giocarsela come Miller in Argentina e provare il giro da pazzo scriteriato con le slick su pista umida, ma non mi sembra tu ne abbia bisogno in questo momento.- concluse semplicemente, cercando di essere il più chiara e concisa possibile, quasi il cronometro delle libere stesse correndo anche per lei.

-Sono i tempi,- si limitò a fargli notare poi, sporgendo il foglio verso di lui per fargli leggere i numeri che si susseguivano sulla pagina accoppiati ai nomi dei piloti -sto cercando di capire quale potrebbe essere il passo gara in caso domani si ripetesse questa situazione, potrebbe essere interessante, pareggia abbastanza i conti il bagnato... a parte per le Yamaha, ma ormai le Yamaha sono perse nelle nebbie salvo coincidenze astrali.- concluse con tono piatto, perché le dispiaceva parecchio sia per Rossi che per Maverick che con quel catorcio di moto ci dovessero correre. -Però tra te e le Ducati... potrebbe riaprirti una possibilità di vittoria, anche se non mi sembra che né Dovi né Lorenzo stiano cercando il tempo.-

L'espressione sul viso di Marc era un misto tra l' estasiato e il colpito: il modo svelto in cui Alice aveva tratto le sue considerazioni, semplicemente guardando da uno schermo quelli che erano i tempi e il passo dei piloti, lo affascinava e sorprendeva. Si sarebbe aspettato un'analisi tanto critica e dettagliata da un membro del suo team, non da una ragazzina esterna a quel mondo. C'era un entusiasmo unico nei suoi occhi verdi, che quasi non gli permetteva di divergere il suo sguardo da quello di lei. Sembrava quasi nata per far parte di quel mondo.

-Ma tu da dove esci fuori...?- mormorò assorto, studiandola attentamente come se fosse qualcosa di mai visto prima.

E perché ti ho incontrata solo ora? - avrebbe voluto aggiungere, ma quello lo disse solo nella sua testa.

Alla fine scosse la testa, con un sorrisetto incredulo che in parte era per lei... in parte per quello che gli stava attraversando la testa, una massa confusa di informazioni e sensazione che vorticavano e si collegavano come un tratto di DNA.