CAPITOLO 23

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"Non ci credo che lo stiamo facendo davvero!" Disse Anna ridendo.

Quella sera avevo proposto ad Anna di uscire. Ma non si trattava di una semplice cena, dato che ci trovavamo nel ristorante nel quale lavorava Michael. Oltretutto avevamo chiesto un tavolo vicino a una finestra, non perchè fossimo esageratamente sofisticate, ma perchè ero sicura che così ci avrebbe servite lui. Quando stavamo insieme spesso venivo ad aspettarlo a fine turno. Sapevo a memoria i suoi orari, che avevo scoperto essere sempre gli stessi, per questo ero così sicura di trovarlo.

Quando avevo proposto la mia idea a Anna ne era super entusiasta. Per quello mi prestò uno dei suoi vestiti super attillati, uno di quelli che io non avrei mai messo, se non per far venire la bava alla bocca a quel cretino.
Una delle cose che mi rinfacciava sempre, quando ancora ci frequentavamo, era di non mettere mai in mostra il mio fisico. In effetti tendevo sempre a non mettere abiti troppo scollati o vestiti troppo corti, ma il fenomeno invece di apprezzare la cosa, me la rinfacciava. Troppo tardi mi resi conto che questo suo comportamento era dato dal fatto che voleva espormi come fossi un trofeo.
Bhe oggi gli avrei fatto vedere che 'trofeo' aveva perso.

Quando entrammo nel locale, una ragazza giovane ci accompagnò al nostro tavolo. Avevo la sensazione che Michael ci stesse osservando e trovai la conferma quando mi sedetti, e con la coda dell'occhio lo vidi.

"E non hai ancora visto niente" risposi ad Anna con un sorrisetto.

Si mise a ridere, ma si interruppe quando, guardando oltre le mie spalle, vide Michael arrivare.

"Sta arrivando. Secondo me non ti ha riconosciuta" mi disse sottovoce.

Ero truccata molto più del solito e indossavo abiti che non erano nel mio stile, quindi era comprensibile il fatto che non mi avesse riconosciuta subito. In quel momento decisi di approfittare della cosa.

Mi spostai i capelli in modo da coprirmi una parte del viso e mi girai a guardare dalla parte opposta a dove stesse arrivando il mio ex. Purtroppo non feci quel gesto solo per prendere Michael alla sprovvista, ma anche per darmi qualche secondo per tranquillizzarmi. Stavo acquisendo molta più fiducia in me stessa, ma la sua presenza ancora mi metteva un po' si agitazione.

Quando arrivò al tavolo come previsto non mi riconobbe.

"Ma ciao Anna, che piacere vederti" disse in modo evidentemente ironico.

"Anche per me è un piacere rivederti, signor pene piccolo" rispose a tono la mia amica.

Non riuscii a trattenere una risata.

"La smetterai mai con questa storia? Non è educazione dire certe cose davanti agli ospiti", poi si rivolse a me "allora non mi presenti la tua amica?"

Mi diedi mentalmente una pacca sulla spalla per il successo del mio piano: non mi aveva riconosciuta.

"Non la smetterò finchè non avrò una smentita. E poi non penso ci sia bisogno di presentazioni" disse Anna.

Fu in quel momento che decisi di girarmi e dire

"E io non ho intenzione di smentire proprio niente, quindi pensò che ti toccherà tenerti quel soprannome".

Feci mentalmente una foto, all'espressione di Michael in quel momento. Aveva la bocca aperta, visibilmente scioccato. Per dare un idea l'avrei paragonato a Sid, il bradipo dell'Era Glaciale.
Dovevo ammettere però che rimaneva sempre un bel ragazzo. Portava la divisa, la quale consisteva in una camicia e dei pantaloni neri. E certamente gli donavano. Peccato che fosse tanto bello quanto idiota.

"Lexy?" Chiese stupito.

"Ciao Michael" dissi per niente contenta di vederlo.

"Sei tornata? Cioè sei qui? Nel senso rimani?" Domandò balbettando.

UN AMORE BUGIARDO [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora