• L'incontro •

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Da circa mezz'ora aspettavo la mia migliore amica, mi aveva promesso di accompagnarmi e sostenermi in questo percorso che sogno di intraprendere fin da bambina, non che lei sia in ritardo, anzi è strano da dire ma ero io in anticipo, l'ansia e l'emozione mi stavano divorando.
Di cosa parlo?
Dei casting per Amici, avrei avuto il primo provino che avrebbe determinato la mia partecipazione ai prossimi step all'interno della scuola. Mentre sbirciavo dalla finestra vedi in lontananza una twingo bianca, era proprio lei, così mi affrettai nel prendere la borsa con tutto l'occorrente dentro, salutai mia madre ed uscì di casa.

"Che te ridi, corri e sali in macchina, ci aspetta un grande giorno stellina!" gridò lei dalla sua auto non appena mi vide uscire dalla porta.
Così mi affrettai a percorrere il piccolo vialetto di casa mia, aprì lo sportello della macchina e salì.
"Mamma mia Sà, ho il cuore a mille e le lacrime per poco non escono da sole, davvero non so se riuscirò a reggere il tutto"
"Ma che stai a dì pazza, smettila di essere pessimista, hai un talento innaturale e pertanto mi giocherei qualsiasi cosa sul fatto che riuscirai a passare tutte le fasi per poi prendere la maglia del serale e 'BOOM!' ahahah te ce vedo fra un anno esatto a fare la professionista in quel programma, fidate Dè!"

Alle sue parole non potetti far altro che ridere, è una ragazza fantastica e senza lei non saprei davvero come fare, è una sorella, la mia esatta metà, il pezzo che combacia alla perfezione con me.
Dopodichè accesi la radio e lei partì.

Ops!
Perdonatemi se non mi sono presentata: mi chiamo Dianira, ho 18 anni ed amo ballare, darei la vita per la danza, dopo la mia famiglia, viene lei prima di tutto poiché essa fa ed è parte di me, e come tutti sappiamo è importante mettere se stessi davanti a tutto.
Nata e cresciuta a Fabriano, ma da circa quattro anni abito a Roma poiché per problemi lavorativi io ed i miei abbiamo dovuto traslocare,ma non la reputo una cosa negativa, difatti è proprio grazie questo trasferimento che ho incontrato colei che in questo momento è seduta al mio fianco.
Ve la presento: si chiama Sarah, ha 19 anni ed è nata e cresciuta a Roma, ci conoscemmo a scuola, primo giorno del secondo superiore, io la 'nuova' e lei invece la 'ripetente', entrambe non conoscevamo nessuno e così fummo costrette a sedere nello stesso banco, e si potrebbe quasi dire che magari fu il destino a volerci insieme,visto che il nostro legame divenne indissolubile già dai primi tempi.

Arrivammo in Via Tiburtina, parcheggiammo l'auto e ci incamminammo davanti gli studi stracolmi di giovani, dove era facile percepire senza problemi l'aria di tensione mischiata ad adrenalina che circondava tutti noi.
Dopo aver aspettato circa tre quarti d'ora fuori dagli studi ed aver divorato mezzo pacco di sigarette, finalmente aprirono i cancelli e piano piano cominciamo ad incamminarci verso l'interno.

"Nervosa?"
"No ma dai!?Cosa te lo fa pensare, sono tranquillissima, non vedi??" le dissi mentre le mostrai le mie mani che tremavano come foglie
"Hey calmina!" alzò le mani in segno di resa e fece una piccola risata da presa in giro.

Dei signori vennero a prenderci per poi smistarci in varie stanze in cui cominciò la fase dei questionari, ogni candidato dovette compilare pagine e pagine di domande che oscillavano tra il privato e l'esistenziale, fino alla conoscenza del programma.
Una volta finito ci avviammo nuovamente fuori e di lì a poco ci avrebbero fatti entrare per valutarci.

"ODDIO!" disse Sarah mentre sussultò e spalancò gli occhi
"Va tutto bene Sà?" le chiesi stranita
"Oh no che non va bene, non voglio credere ai miei occhi,tra miliardi di persone esistenti non voglio credere che proprio lui sia qui." disse lei mentre io cominciai a guardarmi intorno
"Ma di chi stai parlando, spiegati meglio che non ti sto capendo mica eh.." le dissi continuando a perlustrare i volti che ci circondavano
"Dianira la situazione non sarà per nulla piacevole, ho appena visto..."

Non le fu possibile continuare poiché venne interrotta da una grossa voce maschile che gridò il mio nome, segno che era giunta l'ora di entrare in studio per il provino e di lasciare Sarah da sola nelle grinfie di quel terribile mostro che aveva adocchiato, questa ragazza mi farà impazzire.

"Beh noi due continuiamo il discorso dopo,mi raccomando spacca tutto e buona fortuna stellina."
Queste furono le sue parole mentre mi strinse in un abbraccio fortissimo, quasi a non volermi lasciare, perché fa tanto la forte ma so benissimo che ha un cuore grandissimo ed è una tenerona.
Non riuscì a risponderle a causa del nodo alla gola che mi si formò, semplicemente mi staccai e cominciai a camminare verso l'assistente che mi avrebbe accompagnata in studio, arrivata davanti all'uscio della porta mi voltai e le sorrisi.

Venni scortata all'interno di un'aula attrezzata di tutto, dagli amplificatori,alle chitarre per i musicisti e alle sbarre per i ballerini. Già da quel poco riuscì a rendermi conto della professionalità che veniva offerta a noi ragazzi, e che dire, una volta lì mi ritrovai ad aver sinceramente paura di ciò che avrei dovuto affrontare di lì a poco.

"Buongiorno ragazzi e ragazze, benvenuti ai provini di Amici" cominciò a dire una voce femminile tramite un microfono, si trattava della maestra Celentano
"Come potete vedere vi abbiamo chiamato in gruppo, poiché siete i ballerini di hip-hop che ci hanno maggiormente colpito tramite i video di presentazione da voi stessi inviati, e grazie alle vostre esibizioni, io e gli altri professori potremmo cominciare a decidere chi far passare ai prossimi step o meno"

Dopo le sue parole si presentarono anche la Peparini, Garrison, Emanuel, Kledi e la Titova.
In seguito alle loro piccole presentazioni e precisazioni su cosa volessero vedere per far accedere ogni ballerino al prossimo step, cominciammo a guardarci tra noi ragazzi ed i miei occhi videro ciò che meno potevano aspettarsi, il che mi fece tornare in mente le parole della mia migliore amica e purtroppo riuscì a spiegarmi da sola il perché della sua reazione.

Ai provini si era presentato anche lui.
Andreas Muller.
Colui che mi fece molto bene, ma anche molto male.
Al quale promisi di non cercarlo e a malincuore chiusi una porta che aprì con tanto amore.
Colui che amai fino allo sfinimento, fino al punto di dare la colpa a me delle sue scelte ed azioni.
Colui per il quale nutrì un sentimento troppo forte, un amore protettivo, responsabile, comprensivo, un amore talmente forte che nessun'altra ragazza avrebbe potuto offrirgli.
Colui che cambiò piani, che ha preferì ascoltare la gente e non lottare per un amore troppo grande.
Colui che mi ha sempre sostenuta, amata, protetta, ma alla fine fu quello che mi ha fatto male più di tutti.
Colui che fu il mio primo ed unico vero amore, e per colpa del quale spensi i miei sentimenti.

I nostri occhi si incrociarono e il nostro sguardo fugace ma intenso fu subito seguito da un suo sorrisetto che fu ricambiato con della ovvissima indifferenza.

•sει тυттι ι мιει sσяяιsι, αηcнε qυαη∂σ sιαмσ ∂ιvιsι!•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora