Cammino con lo sguardo basso. Fisso le mie buffalo nere lucido e penso che dovrei cambiarle.
Portare di nuovo uno zaino sulle spalle è una strana sensazione.
Arrivo davanti alla scuola, non alzo nemmeno lo sguardo e continuo a camminare mentre cerco di farmi sempre più piccola. Voglio davvero tornarci? Potrei ancora scappare, tornare a casa e rintanarmi nelle coperte, lì nessuno mi disturberebbe, potrei stare nel lettone a deprimermi.
Persone.
Troppe persone.
C'è così tanta gente, non voglio stare in mezzo alla persone. Voglio tornare a casa, perché ho accettato? Il letto era più caldo e confortevole, i banchi non lo sono. Abbasso le maniche della felpa e mi copro per bene il polso. Sto iniziando a sudare freddo, c'è troppa confusione, voglio andarmene, ma che ci faccio qui? Sono inutile, la mia mancanza non la noterebbe nessuno. Forse dovrei andarmene."Ehi!" Sento una voce molto vicina e mi giro. Non sta chiamando me, vero?
"Sei la nuova?" Davanti a me compaiono delle scarpe da ginnastica rosse. Alzo pian piano lo sguardo e vedo una ragazza con dei folti ricci biondi che mi saluta allegramente. Sembra una bambola.
"Io sono Emilia, tu come ti chiami?" Ha un tono veramente vivace, anche io lo ero un tempo.
Allora mi stampo il miglior sorriso che riesco a fare e dico."Camilla, piacere" vattene, ti prego.
