Sogni proibiti

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Quando non ho più
nulla da raccontare
mi sento sola

Come realizzare che i pesi
le misure del cuore
le lacrime versate

Siano morte lì
inespresse e spezzate

E quale peccato più grande
del lasciare fluire
un sangue di inchiostro

Facendolo scivolare sotto
le grate
i passi
nascosto dal sole e dagli sguardi

Calpestato e insultato
senza la pietà del calore di una stella
che lo condannò sibilando e sputando

Ad un sogno

Un aborto
destinato a consumare
soffocare
svanire

In due centimetri di muro nero
quel monolocale affollato
che mi ostino a chiamare mente.

Riposo nel boscoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora