Che strano...

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Passò così il primo giorno di lavoro. Jacob era supercontento di quel lavoro. Gli piaceva quello che faceva e anche lavorare con Angela. Lei aveva un carattere molto simile al suo, quindi questo li portava a lavorare bene assieme. Allora, allegro ed entusiasta, si gettò sul letto pensando: "Sono propio felice" Ma fidatevi... Non durerà molto. Quella notte rifece quel sogno, ma stavolta vi dirò di più. Quella persona di cui Jacob era spaventato era un gigante che lo stava per afferrare per fare qualcosa, che scoprirete a tempo debito. Jacob dopo il sogno si svegliò di nuovo di soprassalto e con l'affanno, ma era tutto apposto... Almeno pensava... Si preparò così per una nuova giornata di lavoro.  Andò quindi a lavoro un po' stranito dal sogno. "Cavolo... Com'è strano tutto questo... Vabbè, che vuoi che sia" pensò.  Arrivato in ufficio iniziò a lavorare insieme ad Angela. Arrivata l'ora della pausa pranzo Angela gli chiese "Jacob, ma perchè sei così strano oggi?" Allora lui rispose "Ho fatto uno strano sogno... Ero in una stanza a scacchiera, con un gigante fuori che mi osservava da un buco nel soffitto... Che mi afferrò... Poi basta, mi sono svegliato" "Oddio... Anche io ho fatto un sogno simile  stanotte" "Oh... Che strano... E inquietante" Dopo aver finito di lavorare, Jacob tornò a casa pensando sempre a quella cosa "Come cazzo è possibile?...Vabbè... Sarà una coincidenza" Ma si sbagliava... Si sbagliava di grosso. Quella notte Jacob non riuscì a dormire. Ebbe una paralisi del sonno. Una delle cose peggiori che possano capitare. La paralisi del sonno è una circostanza in cui la vittima interrompe la sua fase REM (Rapid eye movement) bruscamente. In questa fase, mentre dormi, il tuo corpo viene immobilizzato in modo che non ti faccia male nel sonno, quindi di conseguenza non riesci a muoverti, il tutto condito da allucinazioni. Jacob allora vide la sua stanza diventare a scacchiera e un buco aprirsi nel soffito da cui sbucò quel gigante che lo afferò, ma una volta afferrato la paralisi cessò e lui potè tornare a muoversi. Con affano e paura si alzò dal letto e uscì di casa. Erano le 4:30 di notte. Allora andò in un bar aperto 24h su 24 e ordinò un caffè. Aspettò fino alle 7:30 per poi dirigersi a lavoro sempre più stranito e spaventato.

La stanza degli scacchiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora