WAYNE...

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Il mattino seguente, Wayne, si svegliò molto presto e non riuscendo più a prendere sonno si alzò, e scese in cucina.

Alcune ore dopo, quando tutto il resto della famiglia si alzò, andando in cucina trovarono Wayne seduto che guardava fuori dalla finestra con uno sguardo molto strano, era del tutto immerso nel guardare il giardino che si estendeva davanti ai suoi occhi, e in particolare, sembrava proprio fissare il grande albero che si trovava al centro del giardino.

I genitori, allora, gli si avvicinarono e gli chiesero se il motivo di questo comportamento fosse perché non voleva stare in quella casa, ma lui esattamente come era successo il giorno prima con i fratelli, rimase in silenzio senza dire una parola, come se non sentisse niente di quello che accadeva intorno a lui.

I genitori cominciarono un po a preoccuparsi in quanto era un comportamento molto strano che non aveva mai avuto, era sempre stato un bambino molto socievole ma, da quando si erano trasferiti il suo comportamento era totalmente cambiato, non parlava più, preferiva stare sempre da solo, o in camera sua oppure seduto a guardare fuori dalla finestra.

Wayne non accennava ad alzarsi da quella sedia, allora suo padre gli si mise davanti impedendogli la visuale; in quel preciso momento i suoi occhi si illuminarono di rosso fuoco e una leggera brezza entrò dalla finestra portando con se un foglietto di carta con disegnato un omino impiccato ad un albero, che cadde sul pavimento.

Wayne, mentre tutti erano intorno a lui che lo guardavano, si alzò e con molta tranquillità si piegò a raccogliere il pezzo di carta inizialmente ignorato da tutti, lo guardò e corse via, senza dire niente, andandosi a chiudere in camera sua.

Tutta la famiglia era adesso molto spaventata.

Quel pomeriggio i genitori portarono Wayne dal dottore per scoprire perché il loro figlio avesse quel comportamento spaventoso.

Il dottore lo visitò, ma dopo aver effettuato tutti gli accerttamenti non riuscì comunque a scoprire quale problema avesse, apparentemente il bambino non aveva assolutamente niente.

Ritornarono a casa ma il suo comportamento diventò ancora più strano, non volle nemmeno mangiare, e quando i genitori lo costrinsero a stare seduto cominciò a strillare e corse via chiusendosi a chiave nella sua stanza.

SPERO CHE LA STORIA VI STIA PIACENDO, SCUSATEMI SE CI SONO ERRORI MA QUESTA È LA PRIMA VOLTA CHE SCRIVO UN LIBRO.

Il risveglio dei mortiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora