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Felix avanzò tra il varco di studenti che si era formato.

Lo guardavano come se fosse quasi un alieno, un essere spregievole, uno scherzo della natura.
Lo odiavano forse perchè aveva un viso delicato come quello di una ragazza? Forse perchè aveva un nome non coreano? O forse perchè era australiano?

Fatto sta che veniva odiato da tutti, nessuno si permetteva di avvicinarsi a lui.
Non aveva commesso nessun crimine per venire odiato da tutti.

Quando era in Australia aveva tanti amici ed era anche popolare a scuola, ma non uno di quelli arroganti che bullizzavano gli altri, lui era gentile, carino, simpatico...insomma era Lee Felix.

Si era trasferito da poco in Corea del sud, sapeva abbastanza bene il coreano perchè aveva origini coreane e in casa spesso parlavano in coreano.
Ma si vede che i ragazzi coreani avevano un'altra immagine di "popolarità".

Felix andò verso il suo armadietto, aprendolo e prendendo da esso il suo solito libro di Shakespear in inglese e il libro di storia, richiuse l'armadietto e andò verso l'aula.

L'aula era completamente vuota, andò a sedersi nel banco in fondo e tirò fuori il libro in inglese cominciandolo a leggere da dove aveva precedentemente lasciato.

Adorava la sua lingua madre, l'inglese, era affascinato da quell'insieme di lettere scritte in alfabeto latino, che formavano poesie, frasi d'amore, poemi e tante opere d'arte che mai nessuno avrebbe trovato interessanti, tranne Felix.

La classe si riempì, ma Felix rimase solo, chiuse il suo libro e prese quello di storia aprendolo alla pagina che il professore stava spiegando.

Ad un certo punto qualcuno bussò alla porta.
«Avanti» invitò ad antrare, il professore.

{ кαкασ тαℓк } ¢нαиgℓιχDove le storie prendono vita. Scoprilo ora