1. Ten days to Christmas

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C'era un motivo se nessuno incaricava mai Harry di comprare i regali. Che si trattasse di compleanni, anniversari o feste varie, erano sempre gli altri ad occuparsi di doni e sorprese, Harry si limitava a mettere la sua parte dei soldi e adeguarsi a ciò che era stato scelto.

Il punto era che non importava quanto bene volesse alle persone intorno a lui o quanto si sforzasse per trovare idee originali, alla fine comprava sempre stramberie che non piacevano a nessuno. Ricordava ancora quella volta in cui aveva regalato a sua mamma uno gnomo di terracotta alto mezzo metro, solo perché aveva un'espressione simpatica. (In sua difesa, ce l'aveva davvero. Ed era tutto solo in un piccolo negozietto vuoto, come avrebbe potuto lasciarlo lì?)

E, certo, i regali di gruppo erano semplici e per nulla faticosi, ma il fatto di doversi sempre adattare a ciò che sceglievano gli altri non gli era mai piaciuto troppo. Avrebbe voluto essere capace di trovare i doni perfetti per ognuno dei suoi familiari, per ognuno dei suoi amici, per dimostrare loro quanto ci tenesse.
Invece, regali di gruppo. Ogni anno le stesse cose. Non davano esattamente la sensazione amorevole che Harry avrebbe voluto trasmettere.

«Dici che si è incantato?»
«Non so, Nialler, sai che ogni tanto si perde a fissare il vuoto.»
Harry si riscosse alla voce dei suoi coinquilini, smettendo di guardare fuori dalla finestra per voltarsi verso di loro.
Niall Horan, ventun anni di accento irlandese e risata contagiosa, lo stava osservando mentre masticava lentamente i suoi cereali, mentre Liam Payne, di appena un mese più grande di lui e definizione vivente di "Dono del Cielo", spalmava marmellata sui pancakes neanche stesse per morire di fame.
«Voglio comprare io i regali.» esordì Harry.

Niall smise di masticare, Liam si bloccò con il coltello a mezz'aria. «Per te stesso, intendi.» disse poi.
Harry scosse la testa. «No, per tutti. Basta regali di gruppo.»
Altro silenzio. Niall era ancora immobile, la luce mattutina di dicembre quasi si rifletteva sui suoi capelli tinti di biondo. Al contrario, Liam stava iniziando ad apparire preoccupato, le sue mani si mossero per posare il coltello e appoggiarsi alla fronte di Harry, scostando i boccoli castani per controllare che non avesse la febbre.

«Smettila, sto bene. Voglio solo spendere i miei soldi per qualcosa che mi piace.» lo scacciò Harry, Liam aggrottò la fronte e portò le mani sui fianchi.
«Hazza, i regali si fanno per gli altri, è a loro che devono piacere.»
«Ma se prendiamo sempre le stesse cose! Allora tanto vale comprare adesso una ventina di maglioni con la bandiera irlandese e tenerli da parte per Niall, così siamo a posto per i prossimi venti Natali.» ribatté il riccio.

«Mi hai preso un altro maglione?» intervenne Niall, che si era finalmente ripreso e stava guardando Liam con aria divertita «Amico, sei peggio di Molly Weasley. Almeno lei i maglioni li fa a mano.»
«Nialler, non è il momento per i riferimenti a Harry Potter. Qui rischiamo di ricevere nani giganti per Natale.»
«Era uno gnomo.» s'imbronciò Harry. E perché dovevano sempre tirare fuori quel fatto? Aveva comprato anche regali carini nella sua vita, come... beh. Qualcuno ce n'era stato di sicuro. Quando era piccolo regalava disegni a sua mamma e a sua sorella, quelli contavano, no? (Anche se, okay, non erano poi così belli.)

«Avanti, mancano dieci giorni a Natale. Lasciatemi almeno provare, se proprio non ci riesco vi do la mia parte dei soldi e partecipo ai vostri regali.» insisté ancora, guardando Liam e Niall scambiarsi uno sguardo dubbioso.
"Secondo te dovremmo lasciarlo fare?" sembravano chiedere gli occhi di Liam, mentre "Provare non costa nulla, credo," rispondevano quelli di Niall.
Il fatto che Harry li conoscesse così bene da poter leggere le loro espressioni senza la minima fatica era un po' preoccupante. Passava troppo tempo con quei due, la sua salute mentale ne avrebbe sicuramente risentito.

«E va bene,» cedette a quel punto Liam, distogliendo lo sguardo dal biondo per tornare a Harry «Ma ti prego, rifletti bene prima di comprare qualsiasi cosa, e se senti di non farcela diccelo e basta, okay? Questa non è una sfida.»
«Va bene, mammina,» roteò gli occhi il riccio. Niall affogò la sua risata nei cereali e Liam sospirò rassegnato.
Non che avesse motivo di sembrare così afflitto, Harry era sicuro di potercela fare. D'altronde aveva vent'anni, per l'amor del cielo, non era più un bambino.

Christmas shopping has never been so good || L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora