2.

8 1 0
                                    

Ogni singola persona e cosa perde il suo significato quando ci sei tu vicino.

A volte la tua risata mi infastidisce; ma è perché non sono io a provocartela.

E sono stufo di far dipendere le mie giornate dal saluto che mi rivolgi, solo quando ti va, quando mi incontri per i corridoi.

E quando mi saluti con un abbraccio, solo perché lo stanno facendo tutti gli altri e sarebbe imbarazzante se fossimo gli unici a non farlo, vorrei solo respingerti perché fa male. Come se mi stessi puntando un coltello allo stomaco che mi trafigge la carne man mano che ti avvicini.

E odio quando i miei amici fanno il tuo nome e dicono qualcosa su di te. È ancora troppo presto.

E odio quando mi baci o mi tieni la mano, ma poi mi sveglio.

E odio la tua voce perfetta.

E odio il fatto che tu non ti senta più a disagio in mia presenza. Era come se avessi un qualche potere e un po' di speranza.
E odiavo il fatto che tu ti sentissi a disagio in mia presenza. Volevo solo farti ridere.



Sette giorni, si disse mentre infilava una patatina fritta nella piccola scatola di ketchup.
Anche se nemmeno quattro anni erano bastati.
Per qualche mese sembrava ci fosse riuscito; ma ci era ricaduto, forse in modo anche peggiore di prima.
Forse non ci aveva provato abbastanza.
Forse, aveva solo bisogno di dolore per continuare a scrivere la sua musica.
Forse, aveva solo un debole per gli amori tormentati, anche se sapeva che non c'era più nessun sentimento del genere.
O forse aveva solo bisogno di immaginarsi abbracciato a qualcuno la sera, prima di addormentarsi, o quando era triste.

La sua risata era tutto ciò che riusciva a sentire in mezzo alle voci alte dei suoi amici e di tutte le persone nei tavoli accanto.

Sette giorni, poi avrebbe messo Brendon in muto, come se gli togliesse l'audio.
Avrebbe preso la matita, e avrebbe disegnato ad Heather delle labbra perfette.

seven days-- RydenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora