CAPITOLO 5 - ORMAI E' ROUTINE

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Esco da scuola, mi mangio un trancio di piazza mentre aspetto Marco, la bambina finisce l'asilo alle cinque, così mi propone di stare da lui e bere qualcosa. Saliamo da lui, ci mettiamo sul divano e accendo la tv mentre lui va in cucina a prendere qualcosa da bere.

"Stasera lavori ?" - "No, il martedì il locale è chiuso"

"Allora mi farebbe piacere venissi con me al Ceresio 7 Pool and Restaurant, un ristorantino vicino a Porta Garibaldi. Questa sera c'è l'inaugurazione dopo il cambio gestione.." - "Non ho lo stile per i luoghi che frequenti tu". Mi prende la mano e mi fa alzare dal divano "Vieni con me", mi accompagna in camera "E' per te, se vuoi venire con me questa sera". Sul letto c'era una scatola in una carta da regalo rosa opaca e una scatolina un po' più piccola in una borsetta bianca in cartone. Mi sono avvicinata e ho aperto la scatola più grande, all'interno c'era un vestito bordeux in velluto, con le maniche lunghe e le Louboutin nere. Nella scatolina più piccola c'era una collana con un ciondolo in oro bianco che rappresentava le lettere S e B unite in modo molto carino. "Provateli, mi immagino da tutta la mattina quel vestito su di te"

Gli chiedo di uscire dalla stanza, dicendogli che l'avrei chiamato io quando sarei stata pronta.

"Marco, puoi entrare"

E' entrato in camera ed è rimasto colpito da quanto mi stesse bene quel vestitino in velluto, attillato nella parte sopra e morbido nella parte inferiore. Forse un po' troppo corto, ma con quelle scarpe stava da dio, non mi ero mai vista vestita così. Non avevo mai messo un vestito, sono sempre stata una ragazza in jeans e felpa, capelli raccolti e scarpe sportive. In quella stanza è avvenuta la mia trasformazione. "Lisci o con i boccoli ?" - "Come scusa ?"

"Vieni, siediti qua. Linda, preparala come preferisce. Se vuole farsi una doccia, dalle gli asciugamani e accompagnala nel bagno degli ospiti, vado a prendere la bambina all'asilo. Mi raccomando Silvia, non strafare per piacermi, non saresti qua se quella sera non mi fossi piaciuta così tanto. A dopo".

Vado a farmi una doccia, uscita dal bagno Linda mi accompagna nella stanza degli ospiti "C'è qua un'altra borsetta, immagino sia per lei. Quando posso venire per i capelli e il trucco me lo dica lei" - "Grazie".

"Linda, puoi entrare" erano le cinque e mezza, alle otto saremmo dovuti uscire "Quindi, boccoli ?" - "Sì, va bene.. un trucco non troppo forte, non sono abituata", Linda mi ha sorriso e tranquillizzata.

Sono tornati a casa Marco e Beverly. "Silvia è in camera, vai a salutarla", sento dei passi e poco dopo bussare alla porta, mi avvicino e apro la porta della camera "Chi è arrivata ?" - "Ciao Silvia" si è girata ed è corsa tutta emozionata verso Marco, a fine corridoio. "Posso vederti ?" - "Non ancora, dammi qualche.. oretta ahaha"

Sono tornata in camera e mi sono seduta davanti alla specchiera. Linda mi ha asciugato i capelli, ci ha messo un olio per renderli più belli e una volta finiti di asciugare, ha lisciato la prima parte e ha fatto dei boccoli alla fine. Per il trucco mi ha convinta per un ombretto scuro e brillantinato, mascara e eyeliner, rossetto bordeaux e un leggero contouring. Ero bellissima, l'ombretto faceva risaltare il colore chiaro dei miei occhi. "Posso entrare ora ? Sono le sette e mezza, non per mettere in fretta, ma Beverly vorrebbe farti vedere una cosa". Marco teneva in braccio la bambina, con un foglio in mano "Silvia, oggi all'asilo ho fatto questo disegno: io, papà e tu.. ti piace ? Noi due ci teniamo la mano come ieri al ristorante" - "E' proprio bello Beverly". Intanto Marco continuava a guardarmi, come quella sera al Venere. "Marco, mi aiuti ad allacciare la collana ?" - "Silvia, sei troppo bella.. Linda, cambia la bambina con i vestiti che sono sul suo letto e avvisa Luigi che scendiamo tra poco. Ecco qua, ti sta un incanto questo ciondolo"

Mi sistema i capelli, facendomi scendere qualche boccolo verso avanti, con la mano mi sfiora il viso. Con il pollice mi accarezza la guancia. Mi guarda negli occhi, mi guarda le labbra "Non posso rovinare il rossetto, vero ?" - "Papà sono pronta !"

Mi era mancato il respiro.

"Silvia, mi faccio una doccia veloce, se vuoi intanto scendi alla macchina con Beverly"- "Ti aspettiamo papà".

M'infilo le scarpe e vado in salotto, dove c'è la piccola che guarda i cartoni. "Grazie Linda, sei stata molto brava, non mi sono mai vista così bella" - "Tesoro, è tutto merito del suo bel visino. Ma, già ieri volevo chiedertelo ma non ne ho avuto modo.. ora che lui è in doccia ne approfitto.. cosa c'è tra voi due ?" - "In che senso ? Cioè, ci conosciamo da un paio di giorni, non c'è nulla.. perché ?"

"Non è mai stato così, nemmeno con Natalia. Conosci Natalia ?" - "Me ne ha parlato, e sinceramente non so perché sia tale.. pensavo fosse così di carattere.."

"Andiamo ragazze, ciao Linda"

Siamo usciti di casa: Beverly con un vestitino blu brillantinato e delle scarpine bianche, Marco sempre affascinante pantalone e giacca nera, camicia bianca e cravatta bordeaux.. "Ma il colore della tua cravatta ?" - "Mi piace avere qualcosa di abbinato alla mia donna"

"Alla tua donna ? Mi conosci da tre giorni" - "No, questo è quello che pensi tu. Andiamo Beverly sali in macchina. Silvia, poi ne parliamo"

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